Borseggiata sull’autobus e indagata per calunnia

Donatella Palmieri

Al danno di aver subito un borseggio su un autobus si era aggiunta la beffa di trovarsi indagata per calunnia e simulazione di reato. L’odissea giudiziaria di Maria Collura di Palermo si è però conclusa felicemente anche se dopo due anni. La donna è stata prosciolta dalle accuse dalla decisione del gip del Tribunale di Roma Maurizio Silvestri. Due assegni, per un importo complessivo di 5mila euro, con in calce la firma della signora palermitana erano infatti stati incassati da un meccanico di Roma. Gli assegni facevano parte di un carnet che era nel portafoglio borseggiato alla donna su un autobus dell’Atac nell’estate di due anni fa, mentre era in vacanza nella capitale. Dopo il furto a casa della signora Collura a Palermo si presentarono i carabinieri che la convocarono in caserma per un procedimento a suo carico per calunnia e simulazione di reato. Chiaramente la signora rimase sconcertata: era stato proprio il meccanico convocato dopo la denuncia a spiegare all’autorità giudiziaria di aver riscosso gli assegni come pagamento di alcune riparazioni effettuate su due auto di proprietà della donna di Palermo.

Ma il difensore della donna è riuscito a dimostrare che le due vetture non hanno mai circolato lungo le strade di Roma dove la signora era giunta in aereo, perché rimaste in garage nel capoluogo siciliano. Inoltre grazie ad una perizia calligrafica è stato dimostrato che le firme per quanto molto simili, erano state falsificate. Ora il meccanico rischia un’imputazione per ricettazione e falso.

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