Bosa di York

Nel VII secolo il santo britannico Vilfrido non ebbe pace. Lo avevano mandato in continente a farsi consacrare vescovo e, al suo ritorno, aveva trovato il posto occupato. In effetti, vari re si erano succeduti e gli spostamenti a quel tempo richiedevano mesi. Comunque, il suo diritto sulla Northumbria venne alfine riconosciuto ed egli poté insediarvisi. Ma non durò perché a un certo punto la diocesi venne divisa in due e ancora una volta s. Vilfrido rimase a piedi. Allora il santo andò a Roma ad appellarsi al papa. In sua assenza le cose procedettero come da programma. Le due nuove diocesi vennero fatte coincidere con gli antichi regni di Bernicia e Deira, capitali rispettive Hexham e York. Quest’ultima sede venne assegnata a un monaco di Streaneshalch, Bosa, che fu consacrato vescovo nel 678 dal primate di Canterbury, Teodoro. Passarono dieci anni. Allo scadere del decennio, però, s. Vilfrido si vide accolto il ricorso e riconfermato come vescovo della Northumbria, con sede a Ripon. Così, Bosa dovette tornarsene al suo monastero. Ma nel 691 s. Vilfrido fu costretto ancora una volta a fare fagotto e Bosa venne richiamato alla sede di York.

Questa volta fu lasciato in pace, anche perché i tempi dei ricorsi, come abbiamo visto, erano piuttosto lunghi (anche se, va detto, non è che oggi, pur con l’elettronica a disposizione, le cose siano migliorate granché). Così, Bosa potè dedicarsi, tra le altre cose, all’educazione di Acca, poi vescovo di Hexham. Bosa morì nel 705.

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