Bossi «Meglio evitare i pasticci Il Dipartimento resti così com’è»

«Meglio che la Protezione civile non diventi una Spa perché potrebbero nascere dei pasticci». A dirlo è il ministro delle riforme, Umberto Bossi. E così dopo la frenata del sottosegretario Gianni Letta arriva un altro, autorevole, no dal governo al decreto che doveva trasformare il Dipartimento per le emergenze in una nuova società pubblica, sempre al comando di Guido Bertolaso. «Abbiamo una Protezione civile che funziona e che non deve sparire - dice il leader leghista - dunque credo non debba diventare una spa: bisogna stare molto attenti a fare certe scelte. Quando non hai nessun controllo nascono i pasticci».
A proposito di controlli e di pasticci inevitabile per Bossi rispondere anche sulla vicenda di mazzette che ha come protagonista Milko Pennisi, il consigliere del Comune di Milano, arrestato con l’accusa di concussione, bloccato dagli uomini della Guardia di finanza proprio mentre incassava una tangente davanti a Palazzo Marino, sede del Comune. «È stata una pirlaggine - taglia corto Bossi - farsi portare i soldi davanti al Comune mi sembra una cosa esagerata. Oltre che di tangentaggio si deve parlare di pirlaggio».
La mazzetta di Pennisi a molti ha fatto tornare in mente l’arresto di Mario Chiesa nel ’92, beccato con una tangente da sette milioni di lire in tasca. Arresto che scoperchiò il vaso di Pandora di Tangentopoli. «Una nuova Tangentopoli? Noi della Lega siamo sempre stati attenti a non fare pasticci, siamo gente che lavora, non credo proprio», scherza Bossi.

Che aggiunge «Dove li trovano i soldi gli imprenditori? Quelli che restano li preleva tutti lui», conclude ironicamente il ministro indicando il collega dell’Economia, Giulio Tremonti presente con Bossi all’inaugurazione del Centro nazionale di androterapia oncologica al san Matteo di Pavia, che utilizza il sincrotone (un acceleratore di particelle) per curare i tumori.

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