RomaIl giallo padano inizia con un sms dalla segreteria di Calderoli verso i cellulari dei parlamentari della Lega: «Attenzione, Pontida sarà il 19 giugno. Il Capo lancerà una iniziativa che richiede un passaggio alla corte di Cassazione, che ha fissato lappuntamento per la settimana del 12. Quindi Pontida slitta alla domenica successiva». Poi il ministro della Semplificazione complica ulteriormente il mistero, aggiungendo un comunicato criptico, con un aggettivo: «Epocale». Bossi a Pontida renderà pubblica una «iniziativa epocale», che merita il palco del sacro prato padano. Si attende un passaggio preliminare in Corte di Cassazione, nella settimana tra domenica 12 e domenica 19.
Solo in serata è stato chiaro di che cosa si trattasse. Quando, dopo una giornata di ipotesi e congetture, il Senatùr a Gallarate ha confermato che si tratterà di una proposta di iniziativa popolare sul decentramento dei ministeri: «Siete bene informati - ha detto ai giornalisti -, prima o dopo faremo qualcosa in quella direzione lì». Aggiungendo: «La camera delle autonomie è giusta ma serve anche qualcosa di più e lascio a voi la fantasia di capire che cosa possa essere». Anche se la vera ragione dello slittamento, ha spiegato il Senatùr, è il referendum: «Non si possono fare manifestazioni politiche quando cè un referendum - ha chiarito - la legge dice così».
Lannuncio dello slittamento, Calderoli lo aveva dato al termine di una riunione con Umberto Bossi a Milano nel pomeriggio. «Una formulazione volutamente criptica per permettere poi al Capo di dare lui direttamente la notizia», al comizio di Gallarate previsto in serata. Bossi lancerebbe la raccolta firme a Pontida, dopo un «passaggio preliminare» in Cassazione. Il trasferimento dei ministeri in altre città, non solo al Nord, è uno degli ultimi cavalli di battaglia della Lega, che guarda al modello britannico come esempio di decentramento amministrativo da seguire. Cè già una bozza di mappa che la Lega ritiene ideale, con il ministero dellEconomia a Milano, quello dello Sviluppo economico a Torino, quello della Cultura a Venezia, ma anche Reggio Calabria o Palermo come sede del Viminale e Napoli sede dellAmbiente. Un perfezionamento del federalismo che viaggia in Parlamento e che si dovrà compiere «entro 20 mesi», questo è il piano leghista.
Laltra interpretazione, minoritaria, circolata in giornata sul motto sibillino di Calderoli spostava il fuoco verso lEuropa e sulla questione dellimmigrazione dal nord Africa in guerra. Stavolta si tratterebbe di un referendum per labrogazione di Schengen, ipotesi che però non sembra avere molto fondamento giuridico, visto che si riferisce ad accordi tra Stati membri della Ue e non solo all'Italia. Anche perché nel frattempo Maroni, impegnato a Bruxelles, ipotizzava una sospensione «temporanea» di Schengen, quindi tuttaltro. Ed è difficile immaginare che Bobo potesse essere alloscuro di quanto deciso da Bossi e Calderoli su una materia di sua competenza.
Quindi, decentramento ministeriale, da celebrare con un grande annuncio a Pontida. Si era pensato, inizialmente, che potesse essere questo il motivo della insolita chiamata di tutti i segretari nazionali della Lega a Milano per il 23 maggio, causa «importanti comunicazioni» del coordinatore delle segreterie, ancora Calderoli.
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