In branda al parco giochi: è l’hotel cinese

Nuovo intervento dei vigili urbani per sgomberare bivacchi di clandestini, in particolare cinesi, anche se questa volta luogo e modalità scelti dagli stranieri sono stati indubbiamente originali. I ghisa infatti hanno trovato 17 asiatici che, come i sette nani, si erano rintanati nelle casette in plastica del parco giochi di via Cesariano. Con questo comunque sono quattro gli interventi del genere nel giro un paio di mesi: troppi perché possano essere un caso, qualcosa si sta muovendo nel mondo dell’immigrazione.
L’ultimo blitz è scattato l’altra mattina verso le 4.30, quando 24 ghisa in divisa e in borghese hanno circondato il parco, ovviamente all’interno di Chinatown, dopo una serie di segnalazioni giunte in comando. Segnalazioni corrette, infatti gli agenti hanno scovato i 17 cinesi che, al calar del tenebre si avvicinavano guardinghi alle costruzioni del parco giochi, arredato con riproduzioni in legno e plastica di casette, navi, torri. Gli stranieri, tutti maschi e clandestini, si infilavano dentro le costruzioni, con sacchi a pelo e brandine, passavano la notte e sloggiavano all’alba.
I 17 orientali sono stati portati in via Custodi, sede del Radiomobile, per la fotosegnalazione e quindi in questura. Dove gli agenti dell’ufficio stranieri hanno scoperto come sei cinesi fossero già stati colpiti da provvedimento di espulsione, a cui non avevano obbedito, e per questo sono stati arrestati. Gli altri invece sono stati denunciati e con ogni probabilità presto colpiti dall’ordine del questore di lasciare l’Italia.
Questa è comunque la quarta volta nel giro di un mese e mezzo che gruppi consistenti di clandestini, soprattutto cinesi, vengono sorpresi a bivaccare in giro per la città. Il 2 luglio i vigili avevano fermato tra parco Sempione e l’Arco della pace circa 50 extracomunitari. I 50, tra cui quattro sudamericani pluripregiudicati, sono stati caricati su un pullman dell’Atm e portati in questura, dove tre sono stati arrestati perché già colpiti da decreto di espulsione. Appena tre giorni dopo sei agenti della polizia locale sono tornati nella stessa zona sorprendendo nove clandestini: otto sudamericani e, evento forse più unico che raro, uno statunitense. Tutti finiti in via Custodi.
Infine il 21 luglio l’intervento più grosso. Circa 25 agenti, 15 in borghese e 10 in divisa, sono entrati direttamente all’interno del parco. I vigili hanno circondato il terrazzo della biblioteca dove si erano sistemati 14 clandestini tra coreani, altra novità, sudamericani e senegalesi. Gli stranieri si erano sistemati con sacchi a pelo, brandine e masserizie, in condizioni igienico-sanitarie facilmente immaginabili.
Troppi quattro casi in così poco tempo per non lasciar pensare che qualcosa non si stia muovendo all’interno della composita galassia degli stranieri.

O il flusso degli arrivi ha subito una brusca impennata nelle ultime settimane, oppure questi «campeggi» improvvisati sono la conseguenza delle nuove norme che colpiscono con la confisca i proprietari di appartamenti dati in affitto ai clandestini. Buttati fuori dalle case, gli extracomunitari si sarebbe riversati in strada dormendo dove capita.

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