Roma - Nuove accuse al pm di Catanzaro Luigi De Magistris. A muoverle, stavolta, è il procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscoli che ha riformulato le incolpazioni mosse al magistrato già davanti alla sezione disciplinare. Stavolta, il pg della Suprema Corte, titolare assieme al ministro della Giustizia dell’azione disciplinare, punta il dito anche sulle dichiarazioni rilasciate da De Magistris alla stampa e in tv, nelle quali il pm denunciava "collusioni tra politica, imprenditoria e magistrati". Dichiarazioni, queste, finora al vaglio della prima commissione di Palazzo dei Marescialli che, dopo una serie di audizioni, ha concluso l’istruttoria e si avvia a decidere se avviare o meno nei confronti del magistrato una procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale. Le nuove accuse mosse dal pg, dunque, potrebbero portare allo stop del lavoro della commissione, la quale non può sovrapporre la propria attività a quella della sezione disciplinare.
Al pm di Salerno disse: Mastella tenta di fermarmi Tentativi ripetuti di fermare le sue inchieste anche da parte del ministero guidato da Clemente Mastella. Già a marzo, prima ancora che il Guardasigilli chiedesse al Csm il suo trasferimento d'urgenza, li aveva denunciati il pm di Catanzaro Luigi De Magistris. E lo aveva fatto in un atto ufficiale: la nota con cui trasmetteva alla procura di Salerno il fascicolo dell'indagine Poseidone, accusando il procuratore Mariano Lombardi di fughe di notizie sulla sua inchiesta. Atto che è tra le carte inviate dalla Procura di Salerno al Csm. "La situazione è diventata ormai non più sostenibile - scriveva De Magistris - soprattutto se si tiene conto dei continui tentativi di ostacolare la mia attività giudiziaria". Il pm parlava di più "atti gravi, provenienti dall'interno degli uffici giudiziari, dal ministero della Giustizia e da parlamentari".
La Forleo davanti ai pm di Brescia E il gip di Milano Clementina Forleo è stata sentita per oltre sei ore in Procura a Brescia, come persona offesa dal reato, dal procuratore Giancarlo Tarquini e dal pm Fabio Salamone. La Forleo è uscita a bordo dell'auto di servizio e si è allontanata senza fare commenti. L'interrogatorio ha riguardato le minacce da lei ricevute nel corso del tempo e che il magistrato milanese aveva denunciato ai carabinieri di Milano. Questo non è il solo procedimento bresciano riguardante il gip del caso Antonveneta. L’8 febbraio prossimo è prevista l’udienza preliminare di una inchiesta a suo carico per diffamazione ai danni di due agenti di polizia milanesi con cui il magistrato ebbe un alterco nel 2005 in via Durini a Milano, mentre fermavano energicamente un immigrato trovato senza biglietto a bordo di un autobus. Un altro procedimento, sempre a Brescia, è relativo a una sua astensione da un’udienza in cui era imputato uno dei poliziotti con cui ebbe la discussione in via Durini. Il gip si era ritenuto incompatibile a giudicare in quanto era stata denunciata per diffamazione dall’ agente. Un altro procedimento ancora, sempre per diffamazione, è pendente davanti alla procura di Venezia. Era stato originato dalla denuncia nei confronti della Forleo del suo collega Roberto Spanò, ex gip e ora giudice in tribunale a Brescia.
Il magistrato bresciano si era ritenuto diffamato per una intervista rilasciata a un settimanale dalla Forleo. Questo procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari davanti alla procura di Venezia, competente ad indagare su vicende che riguardano i magistrati del distretto di corte d’Appello di Brescia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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