Lecce-Brescia, oggi in Salento con inizio alle 15.30, sarà per i bresciani la madre di tutte le partite, perché vincere in Puglia significherebbe staccare una buona parte del biglietto che dà laccesso diretto alla serie A. E dopo cinque stagioni tra i cadetti, con i playoff che hanno finora penalizzato le rondinelle, «sarebbe anche ora di dare un taglio al brutto andazzo e riprenderci quello che ci spetta, anche perché questo Lecce non è irraggiungibile», queste le parole decise del presidente Gino Corioni.
Ma siccome squadra che vince non si tocca, il tecnico Beppe Iachini ha deciso di andare oltre inventandosi un «convocati che vincono non si cambiano», portandosi così in Puglia gli stessi 19 giocatori che hanno battuto Triestina e Frosinone. Viaggio tribolato però, perché a causa delle pessime condizioni atmosferiche, laereo non è riuscito ad atterrare a Brindisi dopo due tentativi ed è stato costretto a scendere a Bari. Senza lo squalificato Caracciolo (sconterà oggi lultime delle tre giornate di stop), gli infortunati Bega e Cordova, e con Paghera non ancora in condizione accettabile, il tecnico è intenzionato a sfruttare il gran momento del ceco Libor Kozak che, al fianco di capitan Possanzini, è andato a segno nelle ultime due gare di sabato e martedì scorso.
E le tre consecutive vittorie (Mantova, Triestina, Frosinone) hanno ringalluzzito Iachini che si era guadagnato la patente di Caracciolo-dipendente visti i 19 gol del milanese e che ora si frega soddisfatto le mani per le alternative trovate: «Kozak ha dimostrato di essere in crescita, è giovane, ha molto da imparare e lo seguiamo da vicino anche dopo gli allenamenti. È una prima punta classica, abile nel gioco aereo e che cerca la profondità». Altra arma decisiva col Lecce, sarà la tenuta fisica - Brescia al top -, quindi lorganizzazione tattica.
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