Belluno Prati e montagne: ecco cosa vedi dalle finestre della sede centrale di Unifarco, il colosso della cosmetica farmaceutica costruito nel cuore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. "L'eccezionale biodiversità di questo territorio è una continua fonte d'ispirazione per noi" dicono Ernesto Riva e Massimo Slaviero, fondatori nel 1982 di una società per produrre cosmetici, integratori e prodotti galenici venduti esclusivamente in farmacia. Da qui nel corso degli anni è nato un grande gruppo industriale italiano con 800 dipendenti, 16 aziende controllate tra cui Dolomia, Ceramol e 5 farmacie di successo. I traguardi raggiunti non si contano e l'ultimo in ordine di tempo è la formula di un prodotto contro la dermatite atopica approvata dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed entrato nella lista mondiale dei farmaci essenziali che migliorano l'accesso alle cure nei paesi a basso reddito. Stiamo infatti parlando di un Gruppo che vanta 46 brevetti scientifici e sei avveniristici laboratori in cui lavorano a tempo pieno una quarantina di ricercatori intenti a studiare circa 200 materie prime provenienti da tutto il mondo. "Abbiamo sostanze che arrivano da Nuova Zelanda, Sicilia e Islanda senza contare che l'alta biodiversità delle Dolomiti consente anche alle piante di produrre più principi attivi" spiega Gianni Baratto, direttore scientifico del Gruppo. Da lui apprendiamo che nello skincare di Dolomia gli ingredienti naturali non sono mai sotto al 95% anche nelle formule dei solari in cui la presenza dei filtri cambia la percentuale. "Da qualche tempo continua - non ci accontentiamo più dei principi attivi che andiamo a cercare nel mondo, ma vogliamo trovare il meglio dalle piante delle Dolomiti perché questa è una zona unica, capace di resistere a qualsiasi tipo di aggressione". Inevitabile a questo punto ricordare il tragico spettacolo dei 20 mila ettari del bosco di Paneveggio rasi al suolo dalla tempesta Vaia del 29 ottobre 2018. "Abbiamo imparato qualcosa anche da lì" dichiara Slaviero che è laureato in Economia e Commercio ma ha un tale culto del benessere da aver imposto tra i menù della mensa aziendale il Piatto del Mangiar Sano, cioè composto secondo le regole dei nutrizionisti della Harvard T.H. Chan School of Public Health. A questo punto il ricercatore Gabriele De Nadai apre sotto il nostro naso un vasetto di crema anti età della linea Rose Therapy, l'alto di gamma del brand Dolomia e racconta una storia che sembra una favola. "Questo è il profumo della Rosa Prima, un fiore antico che abbiamo trovato a Serravella, nel giardino del Museo Etnografico della provincia di Belluno sotto un arco all'interno dell'orto" dice spiegandoci che in questo luogo incantato ci sono 300 rosai e 250 varietà di rose tutte classificate tranne otto tra cui questa che probabilmente è una rosa gallica ibridata dal Cardinale de Richelieu. "Abbiamo iniziato a studiarla capendo che è un fiore rustico, capace di resistere al gelo dell'inverno e alla canicola estiva. Coltivarla in modo intensivo per avere grandi quantità di materiale vegetale avrebbe stravolto l'equilibrio naturale. Così abbiamo prelevato sette germogli apicali per replicare la linea cellulare in vitro". Pare ci sia voluto un bel po' di tempo ma alla fine si è capito che la cosiddetta "totipotenza cellulare" si ha nelle fasi embrionali quando la cellula può diventare qualsiasi organo della pianta. "Noi andiamo a prendere proprio quella parte facendo un estratto super efficace" conclude. Un altro progetto pilota di Unifarco è la tutela del prato di Narciso che dal 2018 prevede lo sfalcio manuale di pascoli e praterie create secoli fa dall'uomo tra i boschi delle Dolomiti. "Il bello rivela De Nadai - è che noi non utilizziamo quei narcisi, ci impegniamo a curare ed espandere questi bellissimi prati e se ci serve l'estratto di narciso per la sua azione idratante nella linea Linfa-Detox usiamo le staminali del fiore e la duplicazione in vitro". Ancor più bello il progetto sulle api nato da uno sciame che è andato in visita nella casa di un dipendente.
Da lì l'idea di offrire a tutti un corso di apicoltura, d'invitare le scolaresche a visitare le arnie sistemate in una parte protetta del giardino aziendale che è pieno di Bug Hotel, ovvero le casette in legno che offrono rifugio e protezione agli insetti impollinatori. Ai dipendenti che ne fanno richiesta viene perfino regalato uno sciame.
Non stupisce che Dolomia stia mettendo a punto una nuova linea cosmetica legata al mondo delle api. "Se scomparissero, l'umanità sarebbe spacciata" dicono gli scienziati che qui progettano profumi neurosensoriali e perfino prodotti per il make up veramente curativi.DaFe