Due anziani morti in una casa di riposo a Santa Severa, arrestati i gestori di «Oasi Villa Chiara». I reati? Duplice omicidio colposo e sequestro di persona per Giuseppe «Pino» Cipollini e sua moglie Adriana, psicologi di 64 e 61 anni, colpevoli per gli inquirenti di aver rinchiuso in un magazzino, a chiave, i due ospiti in più rispetto al numero massimo consentito.
A morire fra le esalazioni tossiche provocate per un corto circuito partito da una pompa di calore Lamberto De Bernardino, 82 anni di Cerveteri, e Giovanni Marongiu, 91 anni di Santa Marinella. Secondo i carabinieri del gruppo Ostia che hanno fatto scattare le manette, da tempo, almeno da due mesi, i coniugi tenevano le vittime, gli ospiti più «fastidiosi» per gli altri, segregate nello spogliatoio-catapecchia sul retro della struttura principale in via dei Normanni 7. Ciò senza far sapere nulla ai familiari. Gli stessi parenti sarebbero venuti a conoscenza della tragedia solo attraverso le notizie diffuse dai primi giornali radio.
Un dramma che si consuma all'alba di ieri quando per un sovraccarico sull'impianto elettrico sottodimensionato un cavo prende fuoco. I fumi della plastica surriscaldata in pochi minuti saturano la stanzetta dormitorio. Lamberto e Giovanni si svegliano, la porta è chiusa a chiave e non possono uscire. Gridano disperatamente aiuto poi perdono i sensi, asfissiati dal fumo. Accorre una badante straniera, una ex suora originaria del Madagascar, ma quando arriva nella baracca non c'è più nulla da fare. Lei stessa viene soccorsa e trasportata all'ospedale San Paolo di Civitavecchia. A lanciare l'allarme ai vigili del fuoco e al 112 i responsabili della casa di riposo, una struttura privata.
Due brave persone per gli abitanti del centro residenziale a pochi passi dalla villa dell'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, impegnati da anni nel sociale. «Li conosciamo da sempre - spiega Elisa Orchi, nipote di una vittima, Marongiu -, non ci risulta trattino male gli anziani che vivono con loro. Quando è bel tempo li fanno uscire e passeggiare per il paese. Insomma, è stata una tragedia». Per molti annunciata visto che da mesi l'Oasi villa Chiara ospitava 13 persone anziché le 11 consentite. E che le eccedenze più problematiche la notte venivano rinchiuse in un ripostiglio adattato a camerata con due letti e una stufetta. Sconcertato il sindaco di Santa Marinella, Roberto Bacheca: «Con l'assessore Marco Degli Esposti - spiega il primo cittadino - stiamo cercando una sistemazione adeguata per gli altri pensionati costretti a lasciare l'edificio posto sotto sequestro dalla magistratura».
Gli uomini del Ris fino a tarda sera hanno effettuato rilievi sul posto mentre proseguivano gli interrogatori dei gestori del residence e dell'infermiera intossicata. I militari del colonnello Giuseppe La Gala avrebbero riscontrato una serie infinita di irregolarità commesse dai proprietari di quello che gli stessi definiscono come un bed and breakfast per la terza età, a cominciare dalle autorizzazioni sanitarie, lacunose o addirittura mancanti. Elementi che aggravano la loro posizione. In serata per i due coniugi si sono aperte le porte del carcere Borgata Aurelia, a Civitavecchia.
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