Marcello Di Dio
nostro inviato ad Amburgo
Durante gli allenamenti della Juve, Pavel Nedved gli ha fatto sempre gol. Ieri Gigi Buffon ha chiuso la porta allamico e ai cechi. «Non sa che la partita è unaltra cosa e io mi trasformo...», la battuta del numero uno azzurro. Che ha atteso la sfida più delicata del nostro Mondiale per tirare fuori la super prestazione alla quale tante volte ci ha abituato. «Finora non avevo avuto modo di mettermi in mostra, finalmente è stata anche la mia giornata. La parata più difficile? Ho fatto tante parate importanti». Quella di Buffon era stata una stagione nera: gli infortuni a raffica, le voci sul rendimento in calo quando era in campo per il fidanzamento con la bellissima Alena Seredova, infine la vicenda giudiziaria delle scommesse. Il suo «confessore» in nazionale, Gigi Riva, non aveva avuto remore a parlare di un giocatore toccato da tutto quel che gli era capitato. «Non è vero che sorrido di meno: semplicemente, i miei sorrisi li conservo per le persone care», aveva detto qualche giorno fa, dopo la prima vittoria con il Ghana. Ma luscita dal tunnel è arrivata solo ieri pomeriggio, con le parate decisive contro i cechi. «Nedved ce laveva con me», dice ancora Buffon che racconta quando il ceco dopo lennesima conclusione respinta, si è avvicinato al compagno di squadra bianconero per dargli un buffetto affettuoso. «Era stufo, la porta la becca quasi sempre. Contro di noi ha preso anche il portiere o diciamo che il portiere si è fatto trovare pronto».
Quella di Amburgo potrebbe essere stato anche lultimo incontro tra i due: Nedved sta per dare laddio alla Nazionale e alla Juventus. «Io credevo in un calcio pulito, dove vince il migliore. Ma ora voglio andare in vacanza, sono usurato e poi deciderò. Leliminazione dal Mondiale è una grande delusione. Volevo vincere con lItalia, ma ho trovato un grande Buffon. E ora andrete lontanissimo». Buffon ringrazia ed elogia il tifo dei cechi: «Il loro pubblico ha offerto uno spettacolo stupendo. A fine partita cantavano e applaudivano la squadra, come se avessero vinto. Una cosa del genere da noi è impensabile. Fossimo stati eliminati, ci avrebbero presi a sassate». E invece si va avanti, grazie anche ai suoi interventi: «Ma dellItalia mi è piaciuto lo spirito con cui siamo scesi in campo. Inutile negarlo o spalmarci del miele, si vede che nelle partite di una certa rilevanza in cui siamo chiamati a dare il massimo riusciamo sempre a compattarci come una vera squadra e questa penso che sia la nostra forza».
«Siamo sempre stati tra i favoriti, abbiamo avuto solo un piccolo appannamento contro gli Usa dice invece Francesco Totti - ma ne siamo usciti fuori a testa alta e abbiamo vinto il girone. La mia condizione? Basta percentuali, sembra di fare un quiz... Sto continuando a provare a fare tutte le cose che facevo prima dellinfortunio. Solo provandole, mi verranno di nuovo (compreso il cucchiaio). Comunque se fossimo stati eliminati avrei lasciato la nazionale per sempre».
Rino Gattuso, alla fine, ha festeggiato la vittoria prendendo per il collo Lippi. «Ma era solo un gesto di felicità. Quando lavori per due anni con una persona per ottenere degli obiettivi importanti, si crea un sentimento di amicizia e di stima. Pensate, io al ct do ancora del lei...
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