Da qualche anno è il «nuovo santuario del jazz»: si tratta del «Borgoclub» di via Vernazza. Un angolo tutto dedicato alla musica jazz e ai suoi personaggi anche internazionali invitati per stimolanti concerti. Gli anni ruggenti del «Louisiana» sono in parte finiti, anche se linsostituibile Giorgio Lombardi combatte strenuamente sul fronte della programmazione. Ma ormai chi vuole cartelloni di prestigio per applaudire grandi nomi, deve affidarsi allo straordinario entusiasmo e competenza di Duccia Italiano e di quel Walter che da anni vive per queste proposte. Laltra sera sono arrivati al Borgoclub Dado Moroni e la strepitosa e dolcissima Adrienne West, che ogni tanto lascia gli Stati Uniti per venire a salutare tutta la famiglia Moroni (sia Dado di cui è «amore» non solo professionale e il papà, e amico manager, e appassionato della sua voce oltroché di tutto il jazz mondiale).Con loro lo «special guest» Max Ionata al sax, Rosario Bonaccorso al contrabbasso che ha conquistato il pubblico per la sua inimitabile tecnica e Alessio Menconi alla batteria. Un concerto raffinatissimo per esecuzione e sensibilità musicale, tanto da mandare in estasi «esteti del jazz» come Stefano Zara, il professor Farris, il conte Paolo Greppi e tanti altri . Ma cè di più: è atteso il «Concerto di Natale» offerto dal Borgoclub che si svolgerà al Teatro della Gioventù, perché cè bisogno di spazio: sabato ecco alla ribalta il «Fabrizio Bosso Trio», composto dalla tromba di Bosso e poi da Marcìo Rangel (chitarra) e Raffaello Pareti (basso). Dice la manager, simpatica signora Duccia Italiano: «Noi cerchiamo ogni volta di portare a Genova nomi interessanti, proprio perché crediamo anche nelleducazione verso questo tipo di proposta».
Che cosa lamentate?
«Un po come avviene in città per tante altre iniziative di cultura, una certa disattenzione dei mezzi di comunicazione. Lo dico senza polemica, ma di fronte a certe nostre iniziative ci aspetteremmo di più».
È finita una stagione, risultato?
«Debbo dire che la gente ormai ci ha scoperto. Viene, affolla il nostro club che tuttavia più di tanti posti non ha. Certo si potrebbe fare di più, ma aiuti non ne abbiamo».
Per la prossima stagione?
«Stiamo preparando un cartellone di buona fattura, abbiamo nomi significativi. Gli sforzi organizzativi ed economici non sono lievi. Ma la passione è grande: se fossimo un poco più aiutati, ci farebbe molto piacere». Un giusto messaggio. Noi siamo qui ad accoglierlo.
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