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«Buona idea L’educazione va riscoperta»

Barbara Ronchi della Rocca, esperta di buone maniere, insegna come comportarsi anche a manager e dipendenti di enti pubblici e aziende.
Come interpreta l’esigenza di imporre il saluto?
«Come un pessimo sintomo. Vuol dire che stiamo perdendo l’abc della convivenza civile e che stiamo cadendo davvero in basso. Il fatto che gli impiegati di un comune non sentano l’esigenza di salutare chi entra nella stanza è una lezione di cattiva educazione, tanto più considerato che si tratta di figure professionali che si rapportano quotidianamente con il pubblico. E, va da sé, non stiamo parlando pura etichetta».
Cosa insegna ai suoi allievi nei luoghi di lavoro?
«Che le buone maniere sono il lubrificante indispensabile per la convivenza di persone molto diverse fra loro ma che devono passare molto tempo insieme. Che non è sufficiente saper lavorare, ma occorre anche saper comunicare».
Perché il buongiorno è così importante?
«Il saluto è da sempre il primo passo verso la civiltà. Se c’è bisogno di imporlo con un’ordinanza significa che siamo di fronte a una decadenza totale dei rapporti interpersonali».
Quali sono le regole d’oro del comportamento?
«Alzarsi in piedi quando qualcuno entra nella stanza mi pare eccessivo. Ma il minimo è guardarlo in faccia, salutarlo e smettere per un secondo di fare ciò che si sta facendo. Vale per chiunque, non solo per il sindaco o il capo.

Mi dispiace che anche regole così semplici si siano perse».
E il sorriso?
«È un “optional” di gran classe. Non può essere considerato una regola di comportamento, ma ha la capacità di rendere i rapporti più gradevoli. E poi è contagioso».

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