Politica

Bush progettava di bombardare la tv «Al Jazeera»

Fu dissuaso da Blair. Incriminato il funzionario che ha fatto trapelare la notizia

da Londra

Il presidente americano George W. Bush avrebbe progettato di bombardare la tv araba Al Jazeera secondo un documento segreto britannico pubblicato ieri dal quotidiano inglese Daily Mirror. Secondo il giornale, Tony Blair avrebbe convinto Bush a non attaccare la sede della tv più influente del mondo arabo per le conseguenze «disastrose» che avrebbe comportato nei rapporti di un Paese amico come il Qatar.
David Keogh, il funzionario di Downing Street che avrebbe fatto filtrare il memorandum in cui era registrata la conversazione tra Bush e Blair è stato incriminato per violazione delle norme sulla segretezza. Keogh dovrà presentarsi la prossima settimana al tribunale londinese di Bow Street per rispondere dell’accusa, insieme con Leo O’Connor, dipendente dell’ex deputato Tony Clarke, che avrebbe ricevuto il documento consegnandolo allo stesso Clarke, che poi lo avrebbe restituito a Blair. In tutti questi passaggi, non si sa come, la trascrizione del colloquio fra Bush e Blair è finita al Daily Mirror, che ne ha fatto uno scoop sensazionale.
Una fonte citata dal Mirror afferma: «Non c’è dubbio che Bush volesse» bombardare Al Jazeera, «e non c’è dubbio che Blair gli abbia detto di non farlo». La colpa di Al Jazeera, agli occhi di Bush, sarebbe stata il modo in cui ha coperto le vicende irachene, con un linea che per gli americani avrebbe di fatto istigato alla resistenza e alla guerriglia. L’ira di Bush si sarebbe scatenata dopo i reportage di Al Jazeera sulla battaglia di Fallujah. Bush, scrive sempre il Mirror, avrebbe confidato le sue intenzioni a Blair nel corso del summit tra i due del 16 aprile dell’anno scorso. Secondo una fonte governativa, tuttavia, «Bush scherzava, non faceva sul serio».
L’amministrazione Bush smentisce con toni sdegnati le presunte rivelazioni del Daily Mirror. Il Pentagono definisce le accuse «totalmente assurde».

La Casa Bianca afferma di «non voler dare dignità con una risposta a qualcosa di così bizzarro».

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