Roma

C’è una sirenetta nella piscina condominiale

Il nuovo lungometraggio di Shyamalan si intitola «Lady in the water» e propone una storia ricca di pathos

Alessandra Miccinesi

Fiabe su ninfe dalla pelle di sirena, che vivono sui fondali delle piscine per salvarsi dalle forze del male e un noir ispirato alla cronaca truculenta (l’omicidio di una aspirante starlette ribattezzato Dalia Nera) che nel ’47 infiammò le colline di Los Angeles e dintorni. Tra le uscite del weekend, caratterizzate dalla presenza di commedie all’italiana (Baciami piccina di Roberto Campanelli, con Neri Marcoré e Vincenzo Salemme) e commedie straniere (Cambia la vita con un clik di Frank Coraci, con Adam Sandler, Kate Beckinsale, Christopher Walken) spiccano due titoli firmati da maestri del cinema: il torbido Black Dahlia di Brian De Palma, storia d’amore, perversione e corruzione nella Los Angeles degli anni ’40, e Lady in the water fantasy diretto da M. Night Shyamalan, ambientato in un tranquillo condominio di Philadelphia oggi.
Si nutre di letteratura d’autore (l’omonimo romanzo di James Ellroy), ed è esaltata dagli elaborati piani sequenza, Black Dahlia. A differenza del libro, il film narra le vicende di due poliziotti, ex pugili innamorati della stessa ragazza, incaricati di risolvere il caso del brutale omicidio di un’ambiziosa attricetta: una starlette somigliante a una ricca, quanto ambigua, figlia di papà. La ricerca della verità obbliga i poliziotti a scelte irreversibili per le loro vite e le rispettive carriere (in 23 sale e in originale al Metropolitan).
Si ispira al mondo leggendario degli elfi, e chiama in causa la filosofia orientale discettando di uomini che non sanno più ascoltare, premonizioni, enigmistica, e pensieri gettati nella terra come semi del cambiamento globale («nessuno sa chi è veramente, chiunque può essere il prescelto»), Lady in the water, fantasy privo di tensione ma ricco di pathos, diretto dall’autore de Il sesto senso. Immagini strappate a una favola della buonanotte orientale, inventata dal regista Shyamalan per mettere a nanna i suoi bimbi, portano lo spettatore al cospetto di Story (Bryce Dallas Howard) perlacea «narf» rimasta bloccata tra i due regni in una piscina condominiale. A risolvere l’enigma che consentirà alla ninfa tornare al Mondo Azzurro - e salvare l’umanità sfuggendo agli artigli velenosi del sanguinario Scrunt -, sarà un gruppo di prescelti: gli ignari inquilini capitanati da Cleveland (Paul Giamatti), custode del palazzo e inconsapevole «guaritore» della narf (Adriano, Cinestar Cassia, Doria, Gulliver, Lux, Roxy, Savoy).
Un sequel cameratesco e sardonico. Dieci anni dopo il loro fortunato esordio in bianco e nero, i popolari ventenni portabandiera della contro-cultura e maestri di una vita a salario minimo tornano in Clerks 2. Commedia irriverente scritta e diretta da Kevin Smith. Lasciato il bancone del minimarket, gli ormai trentenni Dante e Randal (Dante O’Halloran e Jeff Anderson) vengono assunti in un fast food diretto dalla sexy Becky (Rosario Dawson), e qui si prendono gioco dei clienti con le solite battutacce.

Una scandalosa festa d’addio al celibato, organizzata da Randal per il matrimonio di Dante, modificherà per sempre le loro prospettive (in 14 sale e in originale al Metropolitan).

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