«Cacciamo i responsabili di una sanità allo sfascio»

da Milano

«La decisione del Consiglio dei ministri di mantenere in vigore i ticket sul pronto soccorso e sulle visite specialistiche, lasciando poi eventualmente alle Regioni il compito di annullarle, attingendo in alternativa risorse da altri comparti, mi pare proprio un inammissibile gioco allo scaricabarile». Si infiamma, Michela Vittoria Brambilla, presidente dei Circoli della libertà, commentando l’ultima decisione del governo su un tema che le sta particolarmente a cuore e che l’ha vista lanciare in tutte le piazze una campagna e una raccolta di firme per l’abolizione di quella che lei definisce «una doppia tassa, ingiusta e odiosa».
E se riconosce al ministro Livia Turco - «donna preparata» - la decisione di varare un disegno di legge per riorganizzare il sistema sanitario, pur con i prevedibili tempi lunghi propri di un ddl, definisce «inaccettabile caricare nel frattempo sul contribuente costi impropri che sono invece chiaramente attribuibili al grado di inefficienza in molte regioni del nostro sistema sanitario».
E in proposito la battagliera Brambilla, ricordando come «ogni italiano spende già 1.650 euro per sostenere il sistema, il che rende qualsiasi ulteriore prelievo un balzello inaccettabile», anticipa al Giornale qualche dato emerso dal sondaggio-ricerca che i Circoli della libertà stanno conducendo per radiografare lo stato di salute degli ospedali italiani. Iniziando dal Sud. A Napoli, per esempio, il 65,9% degli intervistati (contro il 59,3% di media nazionale) si è detto esasperato dall’attesa per le visite specialistiche; il 42,9% è assolutamente preoccupato per le condizioni di igiene; mentre addirittura l’87,8% si dice decisamente insoddisfatto del sistema sanitario.
«Si possono chiudere gli occhi davanti a dati del genere? Così ora noi stiamo spulciando i bilanci degli enti ospedalieri, controllando le voci di spesa, spesso folli, o il livello di inutilizzo di costosissimi macchinari.

E una volta concluso il nostro lavoro, faremo i nomi degli amministratori incapaci chiedendo che vengano cacciati via. E non ci importerà, lo dico subito - minaccia Michela "la rossa" (di capelli) - se avranno padrini di destra, di centro o di sinistra. Perché i raccomandati incapaci devono andarsene a casa. Tutti, indistintamente».

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