Quando lhanno soccorso era troppo tardi perché non respirava già più e il suo cuore aveva smesso di battere. C.G., un idraulico milanese di 72 anni in pensione, è morto ieri mattina qualche minuto prima delle 9 in via Angelo Morbelli 8 (zona piazza De Angeli) mentre, nonostante avesse smesso ufficialmente di lavorare già da qualche anno, faceva qualche lavoretto per degli amici. Lincidente è accaduto in una manciata di secondi. Luomo era salito su una scala sul balcone al secondo piano di uno stabile. Sembra stesse sistemando lo scarico del condizionatore dellabitazione di un conoscente quando - forse per un malore o perché ha semplicemente perso lequilibrio - è caduto nel vuoto, nel cortile interno dove, tra laltro, erano in corso dei lavori. Non ci sono testimoni del fatto, nessuno ha visto nulla, tutti hanno sentito il tonfo. «Sì, è caduto lì» indica una nonnina di 90 anni, mostrando a terra i segni del gesso lasciato dal passaggio della polizia scientifica e segnato dallintervento dei lettighieri del 118 che sono giunti, inutilmente, sul posto.
In via Morbelli il cadavere è stato rimosso piuttosto rapidamente e gli amici del morto, quelli per cui stava lavorando al momento dellincidente, non si trovano, forse si sono chiusi in casa. «Luomo non abitava in quella zona, risiedeva altrove. Faceva dei lavoretti per dei conoscenti in modo da arrotondare la pensione» precisa laconica la polizia.
Quindi è successo ancora, un altro morto sul lavoro. Il dato lombardo degli infortuni sul lavoro nel 2008 diffuso da Inail è in linea con quello nazionale, che vede una lieve flessione rispetto al passato, ma comunque ancora molto vicino ai 150mila casi di cui 172 mortali.
Il trend in calo è presente in tutte le province lombarde che registrano, fra il 2007 e il 2008, una flessione negli infortuni che si attesta fra il meno 0,2 per cento di Mantova e il meno 11,2 per cento di Sondrio. Il dato più alto è, senza sorprese, quello di Milano dove lanno scorso si sono infortunate poco più di 53mila persone e 57 hanno perso la vita. Il dato più basso è invece quello della provincia di Sondrio dove gli infortuni sono stati pari a 2.862 di cui due mortali.
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