«Ho pensato di poter dare un contributo, una mano, ai tanti concittadini che chiedono una Milano migliore, da vivere tutti i giorni e dei servizi più efficienti». Inizia così laddio di Cesare Cadeo a MilanoSport, che lascia la presidenza della società. Decisione presa perché «oltre la grande sensibilità del sindaco Letizia Moratti» scrive Cadeo «non ho trovato nel Comune la disponibilità a ricostruire un percorso utile per i nostri giovani». Parole pesanti come pietre, che lex assessore provinciale Cadeo mette per iscritto. Valutazione che, senza mai citarlo, misura e indirizza nei confronti del numero uno dellassessorato allo Sport, Giovanni Terzi: «Si sono scontrate due idee di città, di là risorse per i grandi eventi, i concerti e la movida; di qua tagli di bilancio, impianti chiusi e disattenzione». Ergo, «così non va, credo che Milano e i milanesi meritino molto di più».
Chiare dunque le ragioni delle dimissioni di Cesare Cadeo che en passant ricorda di aver «trovato a MilanoSport molto lavoro da fare: a partire dalle condizioni degli impianti, come la Cozzi, gravemente danneggiata; il campo XXV Aprile, da recuperare interamente; il Vigorelli, inutilizzato e da ripensare completamente e la piscina Cambini, chiusa da anni in un quartiere popolare che ha fame di servizi».
Appunti di lavoro per il futuro presidente della società che gestisce gli impianti sportivi del Comune di Milano. Annotazioni che Cadeo accompagna pure con un suggerimento: «Se lExpo rappresenta il futuro, occorre anche guardare alloggi. Servizi per favorire laggregazione dei giovani ma anche degli anziani, case, trasporti e non solo divieti. Ma anche impianti sportivi efficienti a prezzi accessibili perché non tutti possono permettersi un club privato».
E se, come chiosa Cadeo, «il sindaco capirà», a volerci capire di più è lopposizione: «Chiediamo chiarimenti necessari e indispensabili sulle dimissioni presentate ufficialmente da Cadeo nelle mani del presidente del consiglio dei revisori di MilanoSport». Richiesta siglata dal capogruppo Marilena Adamo che su «questa vicenda» vorrebbe «come su altre situazioni delicate» ottenere una «risposta» nel nome della trasparenza e per conto dei cittadini di Milano.
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