Che rimpianto per quando lavorava a Chicago, e disegnando la nuova ala dellArt Institute a Chicago aveva a che fare con Rahm Emanuel, il vice di Obama, e con il sindaco Richard Daley «che conosce persino laltezza dei marciapiedi» e «si confrontava con me quotidianamente». Renzo Piano, in unintervista al settimanale «Flair», si sfoga e ammette che «lavorare per la cultura in Italia è una fatica terribile. Oltre alla preparazione di certi politici manca anche il civic pride, lorgoglio civico». Ogni riferimento al progetto dei 90mila alberi che il maestro Claudio Abbado ha chiesto come cachet per tornare a dirigere sul podio della Scala, e a quel viale alberato dal Duomo al Castello che proprio larchistar ha ricevuto il compito di disegnare, non è casuale. Piano si lamenta perché pensava fosse «coinvolgente, invece per nulla. Mi sono sentito dire di tutto, che la città è fatta di pietra e di verde, e castronerie varie, ma ci riusciremo». Non si fa attendere la replica dellassessore allArredo urbano Maurizio Cadeo del Comune: i tecnici, assicura, stanno finendo di scrivere i pareri di fattibilità al progetto. «Culturalmente lo abbiamo già condiviso, tantè che stiamo lavorando per valutare da ogni punto di vista se può passare dalla carta ai fatti, ma in una città ci sono aspetti tecnici e pratici che non si possono ignorare e che vanno affrontati con i piedi per terra». Leggi: i sottoservizi, che non è detto siano compatibili con le radici degli alberi, da piazza Cordusio a via Orefici, «non sono ostacoli alla cultura, ma alla realizzazione pratica. Vedremo le risultanze e poi decideremo se dare il via libera». Ma se il progetto ha scatenato forti polemiche anche nel mondo degli architetti, «significa che non cè una visione unica, e che forse le difficoltà esistono davvero». Non sono castronerie, insomma.
Se gli ostacoli qui non sono ancora superati, Cadeo ha incassato invece ieri il via libera alla sponsorizzazione completa del restauro della Galleria, un contributo di 1,5 milioni per rifare la pavimentazione, garantito dalla daddario.it, la concessionaria di auto che fa capo a Enzo DAddario che è pure presidente della Taranto Calcio.
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