Per Cai un conto alla rovescia pieno di ostacoli

Dopo una settimana di disagi ai quali non ha saputo far fronte (al punto da essere multata dalle autorità aeronautiche), ieri Alitalia ha risposto allo sciopero bianco di parte del personale e all’aumento delle assenze per malattia con un operativo ridotto, nell’intento di scaglionare meglio voli ed equipaggi, evitando l’accavallarsi di operazioni e l’effetto-catena dei ritardi. L’azienda ieri ha cancellato 126 voli tra Fiumicino (72, 30 partenze e 42 arrivi) e gli scali milanesi di Linate (40, 30 in partenza e 12 in arrivo) e Malpensa (14 in tutto); oltre il 25% del complesso dei voli quotidiani, scesi con il commissario a poco più di 400. Ma la compagnia, che ha annunciato un piano di riduzione dei voli per l’intera settimana, non conferma i numeri. Si è limitata a fornire ai passeggeri le informazioni relative ai singoli voli, non un dato complessivo che getterebbe una luce negativa sull’attività: perché, se è vero che una riduzione può in qualche modo arginare i disagi limitando le incertezze, la cancellazione dei voli ora è attribuibile alla compagnia, e non più ai piloti.
Ieri dall’Enac è partita la prima multa da 210mila euro per i disservizi che da una settimana stanno creando il caos negli aeroporti. Lo ha annunciato il presidente dell’autorità di volo, Vito Riggio: «Abbiamo già cominciato a dare le multe all’Alitalia per quanto avvenuto il 10 novembre, il primo giorno di disagi per gli utenti - ha detto -. Non si possono lasciare i passeggeri senza informazioni, abbandonare i check in o cancellare i voli all’ultimo momento». «La multa - ha aggiunto Riggio - costerà 210mila euro». E nei prossimi giorni altre multe potrebbero scattare per i giorni successivi.
L’Enac, ha fatto sapere sempre Riggio, intende intervenire direttamente in attesa del passaggio delle attività a Cai. «La riduzione dell’operativo - ha detto Riggio - ormai è in atto. Penso di istituire un comitato per la transizione in cui saranno rappresentati sia la vecchia che la nuova Alitalia e ovviamente l’ente di vigilanza in modo tale da garantire i passeggeri».
I dipendenti di Alitalia intanto sono in attesa della chiusura della procedura per la messa in cassa integrazione straordinaria, che è già stata comunicata ai sindacati per tutti gli oltre 17mila dipendenti del gruppo. Ieri il ministro del Lavoro ha fissato per oggi un incontro tra le parti. La procedura per la Cig continuerà con il confronto tecnico, cui parteciperanno tutte le nove sigle sindacali. Uno dei nodi da sciogliere è quello relativo agli otto mesi di preavviso che dovrebbero scattare nel caso di Cigs e che in questo caso potrebbero essere conteggiati direttamente nel periodo di sette anni previsto per la cassa integrazione e la mobilità. Le assunzioni che farà Cai sono comunque svincolate dai tempi della cassa integrazione.
Augusto Fantozzi ha definito quella cominciata ieri «una settimana decisiva» per il destino di Alitalia: domani o giovedì il commissario dovrebbe dare il via libera all’offerta di Cai. Per questa mattina è in programma un incontro tra l’amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, e il commissario con il quale sta trattando l’acquisto delle attività di Alitalia. «È una trattativa vera» ha detto Fantozzi, sottolineando l’esigenza della procedura di portare a casa più contante possibile.


Sul fronte dell’operatività dei voli, i disagi continueranno per l’intera settimana. Quasi - come sostengono i sindacati più arrabbiati - a precostituire un «passaggio morbido», senza scossoni, tra un’Alitalia rallentata e l’acquirente Cai.

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