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Club "affamati" di soldi: sì a Dazn e Sky. AdL sconfitto

Fumata bianca in Lega serie A per i diritti tv: contratto di 900 milioni a stagione per 5 anni e bonus legati agli abbonati

Club "affamati" di soldi: sì a Dazn e Sky. AdL sconfitto

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Pochi (900 milioni all'anno diviso 20), maledetti (per i bilanci che piangono) e subito. Anzi no, per una durata piuttosto lunga: per 5 anni, fino alla prossima scadenza del 2029. In omaggio a questo antico detto popolare, la Lega di serie A ha ieri ufficialmente chiuso il dossier dell'assegnazione dei prossimi diritti tv confermando la scelta di assegnarli a Dazn e Sky nonostante la fiera opposizione di De Laurentiis (che si è astenuto) e il voto contrario di Cagliari e Salernitana («il club sardo non per l'offerta specifica ma per altre questioni», ha precisato il presidente Casini).

Così a larga maggioranza (17 voti favorevoli rispetto ai 14 necessari) il calcio italiano è pronto a restare sulle pay tv bocciando l'idea alternativa (perseguita dal presidente del Napoli) di aprire le buste presentate da banche e fondi per realizzare il canale televisivo della Lega. Quest'ultima opzione significava mettere in moto un processo operativo e finanziario dall'esito incerto: dinanzi al bivio, prendere subito i soldi, anche se pochi (27,5 milioni in meno rispetto al precedente contratto, ndc), oppure puntare su una innovazione, i presidenti hanno scelto la prima strada. L'incasso, nei 5 anni, sarà di complessivi 4,5 miliardi di euro così distribuiti: 700 milioni a stagione versati da Dazn che ha l'esclusiva delle 10 sfide del torneo, 200 milioni la quota pagata da Sky per 3 partite in co-esclusiva e la possibilità di accedere a qualche big match in più. L'accordo prevede anche un eventuale bonus riferito all'eventuale aumento di abbonati, con un ulteriore guadagno di 300 milioni nei 5 anni, ai quali vanno aggiunti circa 40 milioni di cosiddetti costi tecnici, ovverosia la quota che le emittenti versano alla Lega per la produzione delle partite.

Così si arriverà al tetto del miliardo, traguardo operativo dell'operazione. Aurelio De Laurentiis non le ha mandate a dire. Ha interrotto bruscamente la conferenza stampa dell'ad De Siervo per dare sfogo alla sua intemerata. «Questo accordo è una sconfitta del calcio italiano che morirà. Dazn e Sky non sono competenti e non fanno bene al calcio italiano ed è una stupidaggine fare un accordo di così lunga durata. Qui si vede la differenza tra prenditore e imprenditore». Breve annotazione: le riprese tv delle partite sono di una regia indipendente. AdL era a favore dell'apertura delle buste di banche d'affari e fondi interessati a realizzare il canale della Lega con la promessa di creare in pratica una media company. Di segno contrario il commento di Urbano Cairo, presidente del Toro e di Rcs, tra i più convinti fautori dell'accordo con Dazn e Sky: «Presto De Laurentiis ci ringrazierà come la Meloni con Ricci!». «È la vittoria della Lega e del calcio italiano non la mia - così invece il patron della Lazio Lotito -.

Non è una offerta statica, ma è dinamica che dà tranquillità al sistema a cui si aggiungeranno altri ricavi importanti per la Lega».

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