«Come diceva Annibale, se una strada non c'è la costruiremo»: la citazione di stampo classico di Antonio Conte è la fotografia del 2025, l'anno del Napoli. Uno scudetto, una Super Coppa, classifica più che buona in campionato, dentro la Champions e dentro la coppa Italia.
Il suo Napoli non è come l'esercito del generale cartaginese che attraversò le Alpi con gli elefanti, piuttosto rispecchia l'ingegnosità dell'allenatore, determinato come pochi a superare l'impossibile. «Non siamo a livello delle milanesi e della Juventus per strutture e situazione patrimoniale però cerchiamo di avvicinarci a loro con quello che mettiamo in campo» riflette Conte. Ed è esattamente quello che i campioni d'Italia hanno fatto vedere anche a Cremona: sei titolarissimi in infermeria, rotazioni limitate quindi stessa formazione che in Super Coppa, stesso risultato (terzo 2-0 di fila) e stessa prestazione molto convincente.
Nessun tiro in porta dei lombardi, fa tutto Hojlund nei 45' iniziali con la prima doppietta in Serie A dopo quella allo Sporting Lisbona in Champions, poi è solo controllo del ritmo e del gioco con la regia del maestoso Lobotka e un continuo tiro
al bersaglio nella ripresa che porta gli azzurri a un passo dal tris. Per dirla con le parole di Nicola: «Niente da dire, loro sono stati semplicemente più forti», degna conclusione di un anno solare color azzurro Napoli.