
Dimenticate l'Atalanta che regalava spettacolo a suon di gol. La Roma di Gasperini vince solo di misura, dimostrando compattezza e un grande pragmatismo figlio del suo allenatore. Il tecnico di Grugliasco conosce i limiti e le lacune della sua rosa, emerse in maniera chiara nella serata di Coppa di giovedì scorso, ma anche le qualità di molti suoi elementi. Ecco che Gasp gestisce i suoi ragazzi con il bilancino, fra giocatori stanchi, altri dal buon tasso tecnico e altri ancora da rilanciare. Così la missione di portare a casa i tre punti contro un avversario per lui ostico (contro la Fiorentina prima di ieri cinque sconfitte nelle ultime otto) è perfettamente riuscita. La sua Roma è prima in classifica a sorpresa e al Franchi ha anche saputo recuperare da una situazione di svantaggio: una prova di maturità che fa ben sperare e maschera di nuovo qualche difetto. A Firenze persino il portiere Svilar non regala la sua migliore prestazione, ma i gol subiti sono per ora solo due.
Insomma Gasp perfetto responsabile delle risorse umane: in campo la squadra che aveva battuto il Verona - tranne Tsimikas e Baldanzi -, con Pellegrini «preservato» per il secondo tempo insieme al recuperato Dybala, tornato solo venerdì scorso ad allenarsi, per dare più qualità e maggiori doti di palleggio in modo da spezzare il ritmo degli avversari. «Nel secondo tempo accusavamo un po' di fatica e stanchezza e abbiamo pensato a gestire la gara più che a chiuderla - così il tecnico della Roma -. Abbiamo corso un solo vero rischio con l'occasione di Gosens. Noi in testa? Qualcuno giustamente non ci ha ancora dato credito sufficiente, nel frattempo la squadra fa risultati, sta migliorando la qualità del proprio gioco, c'è grande entusiasmo e applicazione da parte dei miei giocatori a cui vanno i complimenti. Andiamo alla sosta con fiducia. Dybala centravanti? Solo per emergenza».
L'altra faccia della medaglia è quella della Fiorentina di Pioli: dopo sei giornate, zero vittorie come nelle stagioni 1935-36 e 1977-78. Tre sconfitte, tutte in casa, una classifica che inizia a far paura e la posizione del tecnico sempre in bilico. Non basta il Kean che segna il suo primo gol stagionale, prende un palo, lotta contro tutti con generosità. C'è anche quella fragilità che arriva improvvisa con il gol dal talentuoso Soulé - splendido come quello del centravanti azzurro - e il sorpasso con la zuccata di Cristante, su assist dell'argentino, che indirizza la vittoria dei giallorossi.
«Il mio futuro? Non è un problema, siamo tutti uniti - le parole di Pioli -. Abbiamo giocato una partita con la giusta qualità e compattezza e avuto più occasioni, ma i dettagli hanno fatto la differenza: loro sono riusciti a segnare due gol e noi no».