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Milan-Como, effetto boomerang. Se l'arbitro straniero decide la A

L'8 febbraio a Perth dita incrociate sperando che non ci siano errori o decisioni che condizionino poi il campionato

 Milan-Como, effetto boomerang. Se l'arbitro straniero decide la A
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A Perth, a Perth!, un po' come le Tre sorelle di Cechov, stavolta non si va a Mosca ma i tre fratelli del football, Simonelli-De Siervo-Infantino, viaggiano felici verso l'Australia per cercare la libertà dal campionato italiano e mostrare al mondo la bellezza del nostro calcio: Milan-Como, due società di proprietà straniera, un organico per l'80 per cento di calciatori non italiani, eccolo il grande inganno con un'ultima perla suggerita, meglio scrivere imposta, dal presidente della Fifa il quale ha chiesto e ottenuto che un arbitro della federazione asiatica,

assistenti e var, siano designati a dirigere l'incontro. I gazzettieri si sono affrettati a segnalare che è un fatto inedito e accade per la prima volta nella storia della serie A. Basterebbe consultare l'almanacco per essere smentiti: nei campionati 1955/56 e 1958/59, furono 76 le partite dirette da 23 arbitri stranieri, 13 austriaci, 5 francesi, 3 jugoslavi, 1 greco, 1 turco. Già allora alcuni arbitraggi provocarono sollevazioni degli arbitri italiani che minacciarono lo sciopero e costrinsero il francese Guigue, che aveva diretto la finale mondiale Brasile Svezia, a rinunciare alla sfida scudetto Fiorentina-Milan, dirottato a Inter-Bologna e sostituito da Orlandini, ma stavolta il caso non è politico e soprattutto esposto con la diretta televisiva.

Il dubbio si aggiunge alla scelta illogica e puramente mercantile ed elettorale: infatti che cosa potrebbe accadere se l'australiano designato, dico a caso Eric Saba uno dei migliori, dovesse commettere errori decisivi per il risultato o adottare decisioni disciplinari a favore o contro una

delle due squadre? Che incidenza potrebbero avere simili scelte sulla regolarità del nostro campionato nelle successive partite? E, per paradosso, se l'arbitro, sempre a caso Eric Saba, con i suoi assistenti, fossero ritenuti responsabili di errori ed omissioni verranno retrocessi in una lega minore come accade in Italia?

La triade, poco cechoviana, ha preso una decisione che crea comunque un precedente interessante: l'apertura ad una libera circolazione, come la sentenza Bosman ha esercitato per i calciatori, anche degli arbitri che, invece, si proteggono all'interno del proprio sistema nazionale e da questo dipendono.

Escludo che si possa tornare ai favolosi anni Cinquanta, la casta allora reagì timidamente, per orgoglio di categoria, oggi circolano soldi e voti, meglio stare zitti, allineati e pagati. Però a Perth voleranno i boomerang.

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