Milan, rissa da 3 punti

I rossoneri passano solo nel finale con l’uomo in più dopo il rosso contestato di Pellegrini: decide Okafor. Poi la Lazio finisce addirittura in 8 contro 11

Milan, rissa da 3 punti
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Al culmine di un assedio finale, il Milan ritrova la via del successo in viaggio grazie alla stoccata di Okafor, una delle risorse a disposizione della panchina e con coraggio spedito da Pioli in mischia al posto di un centrocampista con la Lazio ridotta prima in 10, poi nel recupero in 8 per il rosso diretto a Marusic e Guendouzi (forse eccessivo). Deve tutto o quasi alla prima espulsione di Pellegrini: in parità numerica mai ammirato né il gioco dei rossoneri, apprezzata invece la morsa preparata da Sarri. Okafor è un vecchio cliente della Lazio, firmò un sigillo anche all'andata. Questo vale molto di più e forse serve anche per far dimenticare il ciclone delle dichiarazioni di Cardinale a poche ore dalla partita.

La Lazio è più lucida e determinata nel realizzare il suo piano partita, il Milan invece ha un avvio colmo solo di pasticci e di scelte sbagliate. Qualche esempio? Sbava Kjaer, lo imita più tardi Florenzi rovinando su Maignan in area (poi su di lui rovina Castellanos), Adli fa di peggio perdendo palloni elementari a metà campo. Il disagio mostrato dai rossoneri è figlio anche di qualche scelta (Florenzi dalle parti di Zaccagni) di Pioli: la conseguenza materiale è che mai riesce a mettere in azione Leao anche perché risulta impresa complicata

liberarsi della morsa iniziale laziale sulla prima impostazione milanista. Il gioco non decolla insomma e quasi sempre si esaurisce con una serie di tocchi all'indietro verso il portiere. Il taccuino ne è plastica conferma: un solo tiro in porta (di Pulisic deviato in angolo da Provedel), un pericolo laziale dopo la deviazione di Vecino su angolo con Kjaer e Giroud gabbati dal laziale. L'apparente snodo della ripresa matura all'ora di gioco su una clamorosa ingenuità di Pellegrini, già ammonito, che placca Pulisic ricevendo il secondo giallo: le proteste della Lazio si riferiscono a un precedente tocco di mano di Bennacer al viso di Castellanos ma col gioco non interrotto dall'arbitro né suggerito dal quarto uomo Sacchi.

A quel punto si sblocca la partita e il Milan rimette piede stabilmente nella metà campo laziale: Giroud, Loftus Cheek (prodezza di Provedel) e Leao (gol annullato per fuorigioco di mezza spalla) sono le sequenze rossonere a cui la Lazio riesce pure a replicare sfiorando il colpaccio con Immobile capace di trovare il solito buco nella distratta difesa milanista. Il rammendo finale (a 10 dai titoli di coda) di Pioli - sostituiti Kjaer e Gabbia ammonito, dentro Tomori e Thiaw - è un altro rischio abbinato a evitare il pericolo di un secondo giallo. Paga pegno nel finale la Lazio grazie anche alla mossa di Pioli (dentro Okafor al posto di Adli)

che risulta decisiva perché è l'attaccante della nazionale svizzera in area, durante un assalto in area, a trovare il tocco decisivo dopo un paio di respinte del portiere Provedel. Discutibile la gestione disciplinare da parte dell'arbitro Di Bello.

Marcatore: 43' st Okafor.

Lazio: Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Vecino (33' st Cataldi), Luis Alberto (15' st Hysaj); Felipe Anderson, Castellanos (15' st Immobile), Zaccagni (21' st Iskasen). All. Sarri.

Milan: Maignan; Florenzi (19' st Calabria), Kjaer (36' st Tomori), Gabbia (36' st Thiaw), Theo Hernandez; Bennacer (19' st Reijnders), Adli (26' st Okafor); Pulisic, Loftus-Cheek, Leao; Giroud. All. Pioli.

Arbitro: Di Bello.

Ammoniti: Sarri, Romagnoli, Florenzi, Adli, Immobile, Gabbia, Theo Hernandez, Pulisic.

Espulsi: 11' st Pellegrini, 50' st Marusic, 52' st Guendouzi.

Spettatori: 45.000.

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