
Non si è fatto a tempo a dire «la Sinistra ricominci dal premio Strega» che era già finita. Sia per la Sinistra che per lo Strega.
Quella che si è celebrata ieri sera potrebbe essere speriamo... - l’ultima finale dello Strega al Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Per l’anno prossimo il ministro Giuli pensa di offrire alla Fondazione Bellonci, che promuove il premio, la sede di Cinecittà, via Tuscolana 1055, a un’ora di sudatissima metropolitana dalla splendida cornice di Villa Giulia. Vogliamo o no valorizzare le periferie con eventi culturali rivolti ai giovani che non vivono nei centri storici? È come se il ministro avesse sbattuto fuori dalla Ztl- scusate la sgrammaticatura istituzionale – la sinistra editorial -letteraria. E così gli «Amichetti della Domenica» al prossimo Strega dovranno andarci in metropolitana, ricorrendo alle «cuciture urbanistiche» di Renzo Piano, provando l’ebbrezza – le Valerio, le Comencini, le Geppi, le Augias - di farsi borseggiare dalle bande di rom che stazionano tra Anagnina e Ponte Mammolo. Proveranno l’esperienza del Paese reale, come dicono loro. Mario Desiati con la tutina catarifrangente e Concita col tacco basso, che ormai sembra Vittorio Gassman nell’interpretazione di Maria Bellonci, film: I mostri. La chiamano o no, per via del broncio, «la Musa»?
E insomma, tutti alla Tuscolana il
primo giovedì sera di luglio. Un bel posto per la sinistra che schernisce i ministri di destra perché non sono abbastanza intellettuali ma poi da parte sua non sa fornire abbastanza intellettuali capaci di diventare ministri.