Il black and white friday, questo è il giorno imprevisto di Juventus, assemblea dei soci, nuovo consiglio di amministrazione e domani il derby. Ore piene di football e di politica, squadra e club unite alla ricerca del tempo e della dignità smarrite tra tribunali e sofferenze serie di bilancio. La Juventus del dopo Agnelli, Gianni-Umberto-Andrea, la Juventus di Elkann, vive un momento di svolta nella continuazione. Nomi nuovi nel management vicino alla squadra, un manager scozzese, dal nome come un circuito di formula 1, Peter Silverstone, ruolo chief business officer, Pier Donato Vercellone, responsabile della comunicazione, Marco Ottolini, direttore sportivo, una folla di figure attorno al nucleo operativo formato da Spalletti e Chiellini, uomini di campo, di cervello e di esperienza certa ma è il nuovo cda ad offrire spunti, Guido de Boer, direttore finanziario di Exor, Kerstin Andrea Lutz, amministratore delegato di Billie Jean King Cup di tennis ma, oltre ad altri nomi, soprattutto Antonio Belloni che è il presidente di LVMH Italia, dunque il dirigente di riferimento di Bernard Arnault, l'azienda leader mondiale del lusso con un utile netto di 12,55 miliardi di euro, segnale di un disegno da parte di John Elkann che potrebbe coinvolgere il futuro del club calcistico.
Ma è la presenza di Tether, il mondo stablecoin che è entrato in quota importante nel pacchetto azionario con l'11,5 per cento e candida due figure, Francesco Garino e Zachary Lyons per entrare in consiglio. Le proposte di Tether, una revisione della procedura per l'approvazione dell'aumento di capitale (fino al 10% proposto da Juventus) e un coinvolgimento superiore dei soci di minoranza nello stesso cda, sono state respinte da Exor che ha il 65,4 delle azioni, ha garantito risorse e finanziamenti, negli ultimi 14 anni, di 676 milioni di euro, per riequilibrare bilanci devastati, continuando a registrare perdite e l'ultimo finanziamento aggiungerà altri 110 milioni al conto. Tether, attraverso i suoi due azionisti principali. Dervasini e Arduino, si è detta pronta ad investire cifre decisive per rilanciare la squadra, al di là della propaganda e della precisa consistenza patrimoniale, non si hanno per il momento disegni certi di strategie imprenditoriali e sportive, il mondo del tifosi si è eccitato alle parole dei manager delle stablecoin, tenuto conto del rapporto anaffettivo con l'azionista di maggioranza ma le voci di dentro di Juventus riferiscono che non ci sarà nessuna rivoluzione anche se, oggi, all'Allianz Stadium la voce di alcuni azionisti potrebbe ricordare certe contestazioni della curva bianconera nei confronti non soltanto della squadra ma della proprietà.
Quello che maggiormente preoccupa é proprio il futuro di risultati agonistici della Juventus, la faticosa marcia in champions league, il cambio di allenatore, il mercato oneroso, un panorama che suggerisce prudenza dopo le euforie e gli errori scriteriati che hanno portato il club ad una terribile situazione finanziaria.
E domani, in quello stesso stadio, andrà in scena il derby contro Urbano Cairo, contestato in mondo plateale dal popolo granata, ma presidente di un club con i conti in ordine per un modesto progetto di mezza classifica.