Calcio

Mou, ultrà in panchina. L’ultima provocazione va in diretta su Dazn: parla solo in portoghese

Ennesimo "sgarbo" dello Special One, ma la sua tattica "paga": ieri arbitro e Var ok. Però gli show del mister giallorosso hanno ormai stancato e superato il limite di guardia...

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Temeva l’arbitro Marcenaro, che ha diretto bene la gara. Temeva l’arbitro Di Bello, bravo a segnalare al fischietto l’intervento da rosso di Boloca che di fatto ha cambiato la gara a favore dei giallorossi, in svantaggio fino al 76’. Temeva le «presunte» sceneggiate di Berardi, che invece non è riuscito a incidere sul match. Il capopopolo Mourinho aveva acceso la vigilia di Sassuolo-Roma a suo modo, ovvero sul terreno comunicativo. Mettendo pressione sul direttore di gara e su uno degli uomini chiave degli avversari.

E vista l’indagine del capo degli 007 federali con possibile deferimento, ha tenuto viva la fiamma della polemica anche dopo il fischio finale: dichiarazioni in portoghese in tv («perché il mio italiano non è abbastanza forbito...») nelle quali ha parlato di «vittoria dei giocatori e dei tifosi presenti»; ha ringraziato la società che è stata al suo fianco («mi fido del buon senso della Procura Figc», così il gm Pinto prima della gara); ha spiegato il termine stabilità emotiva riferito all’arbitro come di «una qualità che nella vita e nel calcio è necessaria per poter rendere ai massimi livelli». E sulla situazione che ha destato un po’ di malumore quando la Roma non ha restituito il pallone, ha precisato di aver detto a Dionisi che «per ricevere fair play è necessario darlo e nel Sassuolo c’è un giocatore in particolare carente in questo».

Un atteggiamento sempre più discutibile quello del portoghese che potrà piacere alla maggior parte dei tifosi romanisti, ma che inizia a essere stucchevole e irrispettoso. Dionisi gli ha risposto subito: «Sono abituato al mio fair play e all’educazione. Io parlo della mia squadra, nessuno dovrebbe permettersi di parlare dei giocatori altrui. Sento parole a sproposito, siamo 19esimi in A per falli commessi, quindi se c’è una squadra sportiva quella è il Sassuolo.

A differenza di quella che avevamo davanti, che è una delle più fallose... Il fair play si dà a prescindere, la palla va fuori per un infortunio e va restituita». Si parlerà a lungo di questo weekend con lo sgradevole show di Mou.

E si parlerà poco della vittoria romanista, la sesta nelle ultime otto gare di A che vale il 4° posto, di un Dybala ancora decisivo, di un sorprendente Kristensen, uno dei cambi decisivi e dell’11° gol realizzato dai giallorossi dopo l’80’: nessuna squadra nei Top 5 campionati europei ha fatto meglio.

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