Sarri e Pioli, se i déjà vu in Serie A fanno flop

Per il tecnico della Lazio 3 ko in 4 gare, quello della Fiorentina non ha ancora vinto

Sarri e Pioli, se i déjà vu in Serie A fanno flop
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I deja-vù in Serie A non vanno più di moda. Dopo il primo mese di campionato la palma di grandi delusioni va assegnata senza dubbio a Fiorentina e Lazio, che avevano iniziato la stagione con ambizioni di gloria e si trovano dopo quattro giornate nei bassifondi della classifica. Per carità: l'annata resta lunga e c'è ancora tutto il tempo per rimontare, ma l'avvio è stato da dimenticare.

Se il buongiorno si vede dal mattino, in casa viola e capitolina c'è poco da stare allegri. E pensare che in estate i ritorni sulle due panchine di allenatori di alto livello come Stefano Pioli in Toscana e Maurizio Sarri su quella biancoceleste avevano incendiato di passione le tifoserie, desiderose di vivere un'annata nei quartieri alti della classifica. E invece la Lazio, dopo un'estate da incubo con il mercato bloccato e l'impossibilità di rinforzare la squadra (Sarri l'ha scoperto solo a sanzione avvenuta, tanto che aveva inizialmente pensato pure alle dimissioni), hanno già perso 3 gare sulle 4 disputate. Col derby di domenica perso che rischia di pesare come un macigno anche a livello psicologico sui giocatori.

A Firenze, invece, Commisso non aveva lesinato sforzi per alzare l'asticella delle ambizioni del club, investendo 100 milioni sul mercato. Premesse importanti che però non hanno trovato conferma sul campo, dove la Viola non è andata oltre due striminziti pareggi con Cagliari e Torino prima di venire sconfitta da Napoli e Como. Passi falsi che in città hanno riaperto il dibattito sul fatto se fosse davvero il caso di dare il ben servito a Palladino, formalmente dimessosi a fine maggio per divergenza di vedute sui programmi. Il giovane allenatore campano l'anno scorso ha chiuso sesto, arrivando in semifinale di Conference.

Adesso Pioli è chiamato a fare meglio per spazzare via il fantasma del predecessore che inizia ad aleggiare dalle parti del Franchi, dove i dirigenti hanno ribadito la massima fiducia nell'operato dell'allenatore parmigiano che vanta un triennale da 3 milioni a stagione. Insomma, volenti o nolenti bisogna andare avanti insieme onde evitare bagni di sangue. Certo che se da qui alla sosta di metà ottobre la Fiorentina dovesse continuare a stentare, non vanno esclusi provvedimenti.

In tal senso occhio ai nomi di due allenatori giovani ed emergenti come Daniele De Rossi (storico pallino del dt Pradè) e Alessandro Nesta (da poco si è affidato a Ramadani, agente molto vicino alla società toscana). Quest'ultimo avvistato domenica allo stadio per assistere alla gara contro il Como. Chissà che non possa aver preso appunti proprio sulla Viola

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