Marianna Bartoccelli
nostro inviato a Catania
Il lumbard Calderoli entra seguito dal suo gruppo di fedelissimi avvolti dalla bandiera verde della Padania e riceve un lungo applauso dai cinquemila «autonomisti» siciliani riuniti al Palasport di Catania per sancire laccordo con la Lega Nord. Il ministro rilancia il partito del federalismo, chiede scusa per essere stati costretti in passato ad assumere posizioni apparentemente razziste, e annuncia: adesso con lMpa la Lega diventa partito anche del Sud. «Insieme avremo la presunzione di risolvere sia la questione meridionale che quella settentrionale», spiega a una assemblea fatta soprattutto di amministratori di piccoli comuni, di ex democristiani, di ex socialisti, di ex Udc e anche di Forza Italia, raccolti per dare il via a una inedita campagna elettorale che punta a essere pungolo costante per il centrodestra. Per «imporre le richieste del territorio del Nord e del Sud». È visibilmente contento il ministro leghista, così come tira un sospiro di sollievo il leader catanese. Che, ironia del destino, si chiama Raffaele Lombardo. Il suo esercito di meridionalisti è arrivato al patto con il popolo del Nord. «Con questa nostra alleanza non ce nè per nessuno» - attacca il ministro delle Riforme Calderoli, che cita Don Sturzo e il meridionalismo di Salvemini: «Nel 900 scriveva che lunica risposta ai bisogni del Sud era il federalismo. Se noi avessimo già il 30% delle norme dellautonomia siciliana!». Poi chiede scusa ai siciliani perché a volte, essendo soli a rappresentare il Nord, sono apparsi «razzisti» e «a volte ci abbiamo messo del nostro», e giudica «gesto da cretini» quello fatto da chi ha scritto Forza Etna durante leruzione del vulcano. «Le mamme dei cretini sono sempre incinte e ce ne sono al Nord e al Sud». Calderoli ha parole di elogio per Lombardo, «lunico dei tanti politici che è andato a trovarlo senza chiedergli nulla ma soltanto di scommettere insieme per ottenere infrastrutture al Sud». Laccordo prevede che il quotidiano leghista la Padania venga distribuito in Sicilia, in Puglia e nel Sud in genere, e che Bossi e altri esponenti leghisti vengano a Sud per la campagna elettorale, mentre Lombardo e i dirigenti dellMpa andranno a Nord.
Preceduto da Vittorio Sgarbi, che ha rivendicato il suo ruolo di mediatore tra i due movimenti e che ha portato i saluti di Francesco Cossiga, il ministro ha affrontato anche il tema del federalismo, parlando di quello fiscale come necessità e di federalismo solidale come strada da percorrere. Con unatmosfera da congresso di un partito consolidato, con tanto di relazioni e di elezione delle strutture dirigenti, Calderoli ha tracciato anche un percorso internazionale: «Ci rivolgeremo alle realtà locali di tutta Italia ma anche ai catalani, ai baschi, agli autonomisti europei per far riemergere lEuropa delle Regioni». E per le prossime elezioni politiche ipotizza il terzo Polo al Senato, che rafforzerebbe la possibilità di contrattazione degli autonomisti con i partiti di Roma, a destra e a sinistra. «Dopo lo scontro e larmistizio, adesso è il tempo dellalleanza» - spiega. E la comune idea sui temi della famiglia, dei pacs, dellomossessualità viene ribadita da entrambi. Anche se i toni del ministro leghista sembrano preoccupare leurodeputato siciliano quando attacca con linguaggio colorito lUnione sulla presenza di Luxuria nelle liste: «Noi faremo il terzo Polo, ma loro dovranno fare il terzo bagno in Parlamento», ironizza, ma senza grande partecipazione dei cinquemila del Palasport. Che hanno comunque condiviso il loro leader quando Lombardo ha concluso il congresso regionale (ogni provincia ha già fatto un congresso ed eletto i dirigenti) definendo laccordo con Bossi «una grande conquista». Accordo che consentirà allMpa di votare, come ha annunziato Lombardo, per la rielezione di Cuffaro a governatore della Sicilia e per la vittoria della Cdl alle politiche.
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