Il monito è insito nel titolo del dossier, «I domiciliari nei campi nomadi: un rischio per tutti». Il presidente della Commissione Sicurezza del Campidoglio, Fabrizio Santori (PdL, assieme al consigliere Domenico Naccari, ha infatti messo in evidenza alcune necessità che sono improcrastinabili e che dovranno far parte anche dellimminente Piano Nomadi del Comune che il sindaco Alemanno dovrebbe presentare a breve alla presenza del ministro dellInterno Maroni e del Prefetto di Roma Pecoraro.
Un dato è emblematico: a Roma ci sono in tutto 269 campi nomadi, dei quali solo 7 autorizzati, 2 tollerati e ben 250 completamente abusivi. Una situazione esplosiva, dove garantire la sicurezza diventa sempre più difficile, a patto di intensificare la collaborazione tra Amministrazione comunale e magistratura. E Santori indica anche alcune soluzioni praticabili: limitazione della concessione degli arresti domiciliari ai casi più lievi in cui non ci sia il rischio di evasione; potenziamento dellorganico della polizia municipale; arresti in casa soltanto laddove le caratteristiche del campo nomadi risultino idonee allapplicazione dello strumento.
Secondo Santori non cè un momento da perdere perchè rispercorrendo il quadro normativo si evince che «a Roma non ci sono strutture in grado di garantire condizioni igienico-sanitarie accettabili, né è possibile garantire che il detenuto non evada, come in numerosi casi è stato accertato e sottolineato anche dalle forze dellordine». Un esempio per tutti. «Nel piazzale antistante la stazione della Muratella - afferma Santori - cè un capofamiglia di origine serba che sconta la pena allinterno del suo camper e nel piazzale». Un domiciliare davvero sui generis...
Il fenomeno della domiciliazione degli arresti nei campi nomadi è del resto più frequente di quanto si possa pensare. Nel dossier si parla infatti di 55 nomadi detenuti nei campi tra marzo ed aprile 2009. Il maggior numero si trova nei municipi XI e XII, nei campi Tor deCenci e via Pontina, per un totale di 15 persone. «Si tratta però - ha precisato Santori - di numeri in continua variazione, date le frequenti evasioni e scarcerazioni». Per la precisazione, poi, di questi 55, 45 erano già presenti nelle strutture di sosta mentre 10 erano soggetti esterni poi inseriti però ai domiciliari nei campi.
In questo quadro diventa importante che il Piano Nomadi sia quanto più in sintonia con le esigenze dei cittadini e dei territori interessati dal fenomeno, in particolare le periferie della città. «Siamo certi che la giunta Alemanno - ha detto ancora Santori - rispetterà gli impegni presi con gli elettori eliminando tutti gli insediamenti abusivi, continuando a sollecitare lincremento dei numero delle espulsioni per i rom che hanno commesso reati o se muniti di fogli di via, prevedendo un numero chiuso di nomadi che verranno collocati allinterno dei 7 campi autorizzati e di eventuali nuovi stanziamenti esclusivamente lontani dai centri abitati». Al momento però lo stesso presidente della Commissione Sicurezza del Campidoglio non conosce il contenuto del Piano Nomadi né quando lo stesso verrà presentato. Ma attende di vederlo al più presto proprio per poter presentare alcune modifiche perché «noi siamo in contatto quotidianamente con i cittadini e conosciamo bene il disagio di chi vive nei pressi di un campo». Intanto non si ferma il monitoraggio dei campi irregolari.
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