Roma

Il Campidoglio a caccia di 200 milioni

Se la Regione «piange», il Campidoglio «non ride» alla luce della manovra del governo e, per l’occasione, Gianni Alemanno veste i panni di Ernesto Nathan, il sindaco repubblicano che all’atto dell’insediamento, nel novembre del 1907, disse la frase poi divenuta proverbiale: «Nun c’è trippa pe’ gatti». Ieri pomeriggio il sindaco l’ha ripetuta per far capire che «non vogliamo più avere spese onerose e dobbiamo agire con il massimo rigore per risanare definitivamente il bilancio». Riferendosi al bilancio 2010, Alemanno ha comunque tenuto a dire che prima di aumentare eventuali tariffe si agirà sui tagli alle spese. A fronte dei 300 milioni finanziati stabilmente dallo Stato a decorrere dal 2011, il comune di Roma, in base alla manovra del governo, recupererà i 200 milioni restanti necessari per ripianare il debito di bilancio (e arrivare in tal modo ai 500 milioni l’anno) attraverso due misure: «Un’addizionale commissariale - ha spiegato il priomo cittadino - sui diritti di imbarco dei passeggeri in partenza dagli aeroporti di Roma fino a un massimo di un euro a passeggero. E un incremento dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) fino al limite massimo dello 0,4%».
Nel dettaglio della manovra, il contributo strutturale del governo al ripianamento del debito capitolino è pari a 300 milioni l’anno dal 2011 al 2046 per un totale di 10,5 miliardi che serviranno a ripianare il debito di 9,6 miliardi. «Un risultato da non disprezzare - ha ribadito Alemanno - visto che si tratta di un intervento strutturale e non di una tantum. Per quanto riguarda l’Irpef, il suo aumento fino a un massimo dello 0,4% porterebbe quest’imposta allo 0,9% (attualmente è allo 0,5%)». Un sacrificio nei limiti della sopportabilità, ha detto Alemanno precisando che l’aumento dell’Irpef sarà effettuato in base al reddito. Nel caso in cui la leva dell’aumento dell’Irpef e dell’addizionale sui diritti di imbarco dovesse assicurare al comune più di 200 milioni l’anno, le due imposte saranno ridotte. Stessa cosa avverrà nel momento in cui sarà attuato il federalismo fiscale che aumenterà i trasferimenti statali a Roma capitale. Ecco perchè, Alemanno ha definito gli aumenti di queste imposte dei «sacrifici transitori». Infine, i 300 milioni strutturali saranno erogati a Roma direttamente cash dal 2011. A differenza del trasferimento del contributo di 600 milioni da parte dello Stato a Roma per il 2010 che avviene sotto forma di beni immobili.
Il Campidoglio, inoltre, in base a quanto stabilisce la manovra del governo, potrà adottare varie misure, tra queste: l’introduzione di un contributo di soggiorno fino a un massimo di 10 euro per notte e la maggiorazione, fino al 3 per mille, dell’Ici sulle abitazioni diverse dalla prima casa, stabilmente sfitte. In più il Comune ha intenzione di centralizzare gli acquisti, razionalizzare le partecipazioni societarie, ridurre i costi della politica (come i rimborsi). Potrà anche essere utilizzato il contributo straordinario sulle valorizzazioni immobiliari, attualmente impugnato dal Tar ma che torna in vigore con questa apposita legge dello Stato. Alemanno ha assicurato che eventuali contributi di soggiorno «saranno precedentemente discussi con le associazioni di categoria». In ogni caso, questo contributo «mi sembra un provvedimento sacrosanto - ha proseguito il sindaco - perchè non è accettabile che dai grandi flussi turistici non resti nulla a Roma.

In cambio potremmo offrire servizi e accoglienza migliori ai turisti».

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