In campo contro i brogli Il Pdl fa "catenaccio" con i difensori del voto

La squadra dovrà tenere sotto controllo lo spoglio, i verbali e le schede bianche

Il Popolo della libertà li ha battezzati «i difensori del voto». E così sarà. Vigileranno contro i brogli e saranno spietati contro ogni sospetto di trucchi e trucchetti. Sono un esercito di 17mila rappresentanti di lista, distribuiti nei seggi di tutta la Lombardia. Li ha selezionati ed istruiti personalmente Mario Mantovani, eurodeputato, sindaco di Arconate, da pochi mesi scelto da Silvio Berlusconi per coordinare i «difensori della libertà». «Ho girato 60 province - spiega - per scegliere le persone più adatte e prepararle al fine di garantire un voto democratico per evitare altri brogli della sinistra. Sono 118mila in tutta Italia».
A vigilare sulla correttezza nello spoglio delle schede ci sarà anche Ombretta Colli, candidata numero tre al Senato, arruolata a Milano. «I simboli di Pdl e Lega sono attaccati - una delle sue preoccupazioni - Bisogna fare attenzione a non fare la croce del voto a metà tra le due caselle. In ogni caso, sono convinta che lunedì ai seggi, al momento del conteggio, avremo una bella esplosione di gioia. Andiamo a votare con la sicurezza della vittoria».
La squadra di «vigili» del Pdl avrà sottomano un vero e proprio kit anti brogli: due schede contavoti, una per la Camera e una per il Senato, un modulo per mettere nero su bianco eventuali correzioni da riportare nei verbali. E poi un decalogo, scritto da Berlusconi in persona, che riassume qualche accorgimento durante lo spoglio. «Essere sempre vicino a chi scrive. Non permettere che il controllo delle schede sia effettuato da una singola persona». E ancora: «Una mina nell’unghia vicina alle schede bianche fa molti più danni di un comunista nel seggio».
Mantovani raccomanda alla sua squadra anche di verificare che alla fine dello spoglio i verbali siano affissi alla porta dell’aula e che le schede, prima del conteggio, non vengano rovesciate sui banchi ma siano pescate, una per una, dalle urne.
I rappresentanti del Pdl non si sbilanciano e non parlano di percentuali. Ma sono ottimisti. Ignazio La Russa, a nome di An, preferisce andarci piano con i pronostici: «Sono trapattoniano - ironizza - Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Do solo un suggerimento a chi vota: non scegliete partiti che non arrivano al 4 per cento».

Soddisfatto della campagna elettorale appena conclusa è anche Luigi Casero, coordinatore cittadino di Fi a Milano: «Il vantaggio è notevole - spiega - ma siamo partiti lo stesso all’attacco. Non ci siamo limitati ai fuochi d’artificio ma abbiamo approfondito ogni tematica del nostro programma, sviscerando i punti principali».

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