Chiunque sa che in Italia si è ecceduto con le intercettazioni telefoniche. Probabilmente si continua a eccedere, almeno a giudicare dalla cronaca. Si ha la sensazione che al nostro Paese manchi soltanto una organizzazione tipo la Stasi per darsi un clima d’altri tempi e d’altri regimi a noi poco congeniali. Si dice che i cittadini spiati ogni anno siano addirittura 120mila, mentre negli Stati Uniti 1700. Esatti o no siano questi dati, una cosa è certa: è ora di disciplinare la materia, di prevenire ulteriori abusi.
Il ricorso disinvolto alle intercettazioni forse fa comodo agli investigatori che hanno imparato ad ascoltare di sfroso le telefonate, e disimparato a indagare secondo criteri tradizionali. Ma c’è un limite da rispettare anche nelle intrusioni nelle «vite degli altri». Quindi ben venga una legge, purché non aiuti i criminali a essere più criminali e a farla franca.
Qui si tratta di tutelare il diritto alla segretezza delle comunicazioni private sia attraverso il cellulare sia attraverso la posta elettronica e cartacea (...).Potete leggere l'editoriale di Vittorio Feltri sul Giornale in edicola oggi
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