Cappato e Riccio interrogati per la morte di Welby

Il presidente dell'Associazione Coscioni Marco Cappato e Mario Riccio, il medico anestesista che ha sedato e staccato il respiratore a Welby, sono stati interrogati dalla Digos come persone informate dei fatti. Intanto in serata il presidente della repubblica Napolitano ha inviato un messaggio di cordoglio alla moglie di Welby.

Cappato e Riccio interrogati 
per la morte di Welby

Roma - La Digos ha interrogato Marco Cappato, presidente dell'Associazione Luca Coscioni e Mario Riccio, il medico anestesista che ha sedato e contestualmente proceduto al distacco dal ventilatore polmonare Piergiorgio Welby. I due sono stati sentiti come persone informate dei fatti, subito dopo la conferenza stampa convocata alla Camera dei Deputati per spiegare il decesso di Welby.

"È stato un confronto sereno - ha detto Cappato - io e Mario Riccio siamo stati sentiti separatamente, come persone informate sui fatti". Quanto alle conseguenze della scelta di "staccare la spina" al malato di distrofia muscolare, Cappato spiega: "Tutti noi cittadini rischiamo l'ergastolo ogni giorno se un potere folle volesse perseguirci andando contro le leggi. Riccio – scandisce - è consapevole di aver fatto solo il proprio dovere di medico".

Sotto il profilo giuridico il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, si dice convinto che l’eutanasia non avrà conseguenze penali: "La morte di Welby pone un sigillo drammatico alla tragedia di una vita dolorosissima. È certo un caso di eutanasia che, però, non credo avrà un seguito penale". Per il senatore a vita, dopo aver espresso in sede civile la possibilità di rifiutare le cure, sarebbe ora "comportamento di incoerenza e contraddittorietà grave" se la Procura di Roma "procedesse contro il medico che ha staccato la spina".

Quindi, sottolinea Cossiga, "con la necessaria non promozione dell'azione penale, la magistratura avrà con così larga maggioranza, introdotto nell'ordinamento italiano l'istituto dell'eutanasia, non servirà che i fautori dei nuovi diritti presentino una apposito disegno di legge".

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