(...) giorno in cui si festeggia la Madonna della Guardia, patrona di Genova. Lannuncio, poi, dovrebbe essere dato dallo stesso vescovo uscente, più che felice di riunire i propri fedeli per la sorpresa in occasione di una ricorrenza così cara ai genovesi. Larrivo di Bagnasco (attualmente anche membro della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali) dovrebbe dunque fare terminare le voci che si erano susseguite negli ultimi tempi sui vari papabili con un biglietto di andata per Genova. A cominciare da monsignor Mauro Piacenza, anchegli molto amato in città, attuale «ministro» per i beni culturali del Vaticano. Ma è probabile che per Piacenza si aprano invece altre prestigiose strade allinterno dei confini romani.
Bagnasco, nato a Pontevico in provincia di Brescia il 14 gennaio 1943, è considerato genovese dadozione visto che fin dalla prima infanzia è cresciuto allombra della Lanterna, compiendo anche i propri studi nel Seminario Superiore della Superba. Ordinato sacerdote il 29 giugno del 1966, esattamente 40 anni fa (e che coincidenza il numero 29, giorno in cui dovrebbe anche venire ufficializzata alla città la sua nomina vescovile a Genova) è stato nominato arcivescovo di Pesaro il 3 gennaio del 1998. Unesperienza pastorale, questultima, che potrebbe essere stata considerata quella «marcia» in più per far propendere il pontefice proprio per lui. Prima è anora tutta genovese la laurea in Filosofia all'Università Statale di Genova nel 1979. Bagnasco è stato Vicario parrocchiale dal 1966 al 1985 nella parrocchia di «San Pietro e Santa Teresa del Bambino Gesù». Dal 1970 al 1998 insegna Filosofia Teoretica presso la Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale, sezione parallela di Genova.
. Importantissime anche le sue esperienze nel campo dellinsegnamento. Poi lesperienza come ordinario militare che lha profondamente segnato anche per le visite nelle sedi delle missioni allestero, in Bosnia e in Kossovo. In ogni cerimonia monsignor Bagnasco ha sempre voluto evidenziare l'umanità dei militari «che in silenzio - sono le sue parole durante un acommemorazione per i caduti di Nassiriya - portano aiuto e conforto, umanità che fa parte della nostra gente
Una nobiltà interiore che diventa stile di vita ovunque».
Papa Ratzinger dovrebbe aver dunque deciso, sebbene non ancora firmato. Ma è questione, forse, di ore. Una scelta ottenuta attraverso la consueta consultazione e con unampia convergenza di intenti. Lo stesso cardinal Bertone, ormai in procinto di assumere limportante incarico di segretario di Stato Vaticano aveva sollecitato il pontefice ad assumere quento prima una decisione. E sul nome di Bagnasco, convergono molti sì anche in città. «Bagnasco? Un'ottima scelta». Don Gianni Baget Bozzo, teologo genovese, commenta la voce non ufficiale.
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