
Non contento di essere uno dei cocktail bar più scenografici (e fotogenici) d’Europa, Salmon Guru Milano decide di alzare ulteriormente l’asticella della teatralità alcolica. Per la stagione tiepidamente primaverile, il locale meneghino partorisce due nuove creature: una tasting room piuttosto solenne e un dehors ad alto tasso di instagrammabilità. Due modalità opposte di affrontare il rito del bere: una in raccoglimento mistico, l’altra nel culto dell’aperitivo da marciapiede chic.

Si comincia con la Tasting Room, che ha tutto l’impianto semantico di una funzione religiosa. Ogni mercoledì, nella Asian Room (uno dei quattro universi paralleli in cui è suddiviso il locale di via Ezio Biondi), una manciata di fortunati super-prenotati potrà partecipare a questa celebrazione pagana del pairing tra drink e cibo. Cinque cocktail in sequenza, intervallati da piatti calibrati al millilitro: si va dal jamón ibérico al burger di ostrica, con un calice di Champagne Lallier a fungere da amen iniziale. Il tutto in collaborazione con Campari, che mette il timbro ufficiale sull’evento, come un garante della sacralità mixologica.

Per chi invece l’accoppiata food-drink la vive come un’eresia, c’è la versione Drink Tasting Itinerary: solo cocktail, niente distrazioni proteiche. Un pellegrinaggio nel regno degli shaker, guidato dai bartender-guru del locale. Una liturgia laica, che richiede fede, stomaco e prenotazione anticipata.

E se tutto questo vi sembra troppo ascetico, niente paura: arriva anche il dehors, l’altra grande novità della stagione. Trenta posti all’aperto, nel cuore del quartiere Sempione, per bere sotto le stelle (o sotto i led, che a Milano è più realistico). Un’estensione visiva della celebre Animal Print Room: olografie, tocchi animalier e inserti pop trasformano il marciapiede in un salotto urbano, dove sorseggiare un Risueno o un Pantera Jackson mentre il traffico scorre a pochi metri. Il tutto con il dichiarato intento di stupire, provocare e – perché no – divertirsi. Perché Salmon Guru è così: un po’ bar, un po’ luna park, un po’ cosplay da bancone.

Dietro tutto questo, l’onnipresente Diego Cabrera, bartender argentino e profeta della mixology che ha creato il primo Salmon Guru a Madrid, oggi 23esimo nella classifica dei World’s 50 Best Bars. Il suo pesce rosa che nuota controcorrente è diventato un brand riconoscibile, amato da chi al bar cerca più una performance che un semplice Negroni. Il locale milanese segue fedelmente il verbo del fondatore: quattro sale a tema – dall’Animal Print Room alla Comic Room col suo neon “BAM” – un bancone centrale dove la mixology diventa teatro, e un menù che alterna grandi classici del Guru (come Chipotle Chillon e Ultramarino) a nuove trovate meneghine, spesso più vicine al cinema espressionista che all’enologia. La cucina? Fusion, naturalmente. E non per moda, ma perché qui anche un bao prende la parola e recita il suo ruolo. Il risultato è un’esperienza multisensoriale pensata per chi al bar non vuole solo bere, ma anche vedere, ascoltare, postare. Più che un locale, una destinazione.

Salmon Guru Milano è
aperto tutte le sere dalle 17 alle 2, venerdì e sabato con estensione notturna fino alle 2.30. Ma non aspettatevi l’happy hour con pizzette e spritz: qui si viene per viaggiare. Con o senza passaporto. Con o senza ostrica.