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Il caro affitti e la beffa dei canoni "concordati": sono più alti del mercato

La disparità tra i prezzi suggeriti da Palazzo Marino e quelli liberi confermata dagli operatori

Il caro affitti e la beffa dei canoni "concordati": sono più alti del mercato
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Se gli affitti ormai alle stelle non bastassero, sugli inquilini pesa pure il paradosso dei canoni calmierati che calmierati non sono. Chi lavora nel settore segnala proprio questo effetto negativo delle fasce di prezzo stabilite dal Comune. Succede che in concreto i canoni sono più alti se si applicano le cifre "concordate" che se si scelgono le tariffe di mercato. Vale soprattutto nelle zone del centro, dove gli affitti di mercato sono già molto alti, come all'Isola.

Lo strumento dei canoni concordati è pensato per agevolare chi fa fatica a pagare l'affitto (assicurando d'altra parte vantaggi fiscali ai proprietari) e invece sta avendo l'effetto contrario. "Facciamo un esempio - invita un operatore del settore che da anni lavora nel quartiere Isola -: ho appena chiuso il contratto per un appartamento di 70 metri in via Magellano, zona Dergano. Secondo la mia esperienza e secondo l'andamento del mercato abbiamo stabilito un canone di 930 euro mensili (più spese, ndr). Ma se andiamo a consultare le tabelle del Comune e inseriamo tutti i parametri nella simulazione che aiuta a fare il calcolo online, il risultato è ben più alto. Si arriva fino a 1.350 euro". Il calcolatore sul sito del Comune "Milano abitare-Per l'affitto accessibile" permette di calcolare una forbice di prezzo entro cui l'affitto sarebbe a un livello sostenibile. Occorre inserire tutte le informazioni sull'immobile: superficie, cantina, box, terrazzo, giardino, classe energetica, bagno, tipo di riscaldamento, porta blindata, videocitofono, stato di manutenzione, eccetera. Infine la zona. Le zone in questo caso sono 5, non corrispondono alle Zone amministrative (i vecchi Municipi), ma sono concentriche dal centro verso la periferia.

La disparità tra l'affitto suggerito da Palazzo Marino e quello più vicino al mercato rimane, se si fanno altre simulazioni. Appartamento di 100 metri sempre all'Isola (che rientra in zona 1): canone di mercato 1.500 euro, cioè 18mila l'anno, canone calmierato tra i 27 e 35mila l'anno. Ancora: 50 metri in zona 2 valgono 8-9mila euro l'anno (950 al mese) per l'agente immobiliare, mentre arrivano a 9.300-11mila per il Comune. Lo stesso esempio portato in zona 1 (ancora Isola) risulta tra mille e 1.200 per il mercato e fino a 1.800 per le tabelle comunali. "Le tariffe sono state aggiornate alcuni mesi fa - continua l'agente - e a mio avviso sono aumentate a sproposito. Lo dico contro il mio interesse... Ma così il sistema non è equo. Il concordato perde la funzione sociale che dovrebbe avere. Al contrario, va a vantaggio dei grandi proprietari del centro. E favorisce la speculazione". Gli affitti calmierati dovrebbero far pagare meno agli inquilini, dando ai proprietari la possibilità di avere una tassazione agevolata: al 10 per cento invece che al 21 per cento. Anni fa lo strumento funzionava.

Un bilocale - a titolo ancora di esempio - con il calmierato arrivava al massimo a 650 euro, contro un canone di mercato di 1.200. Oggi invece non fa che peggiorare un contesto di mercato già proibitivo, aiutando solo chi ha di più.

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