Il caro-greggio fa bene ai conti del trimestre

I conti trimestrali dell'Eni hanno infuso ottimismo sugli obiettivi di fine anno del gruppo. Il gruppo del cane a sei zampe ha visto crescere al 31 marzo l'utile netto del 21,6% a 2,97 miliardi di euro, mentre la produzione di idrocarburi è salita del 7,3% a 1,82 milioni di barili al giorno e le vendite di gas naturale hanno segnato un progresso del 6,8% a 31,61 miliardi di metri cubi. Evidente sui dati record soprattutto l'influenza dei rialzi del prezzo del petrolio, tanto da far ammettere all'ad Paolo Scaroni: «Eni ha ulteriormente migliorato i propri risultati operativi e finanziari cogliendo al meglio l'opportunità offerta dalle elevate quotazioni del greggio». Meno evidente la variazione delle vendite di prodotti petroliferi sulla rete a marchio Agip, che hanno fatto registrare nel trimestre un progresso dell'1,4% a 2,93 milioni di tonnellate. Al contrario, la produzione di energia elettrica venduta ha raggiunto quota 6,42 terawattora, con un incremento del 28,9%. I risultati all’Eni di incrementare gli investimenti tecnici del 31% a quota 9,7 miliardi, di cui il 91% per i settori Exploration & Production, Gas & Power e Refining & Marketing.

Scaroni si è poi soffermato sul dato relativo alle vendite di gas, definendolo «positivo» nonostante «la penalizzazione dovuta alla nuova regolamentazione del settore in Italia». Nonostante i buoni risultati ieri a Piazza Affari il titolo ha chiuso in ribasso dell’1,20 per cento.

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