Carrà: "Ho vinto la mia sfida"

Più 20 per cento di biglietti venduti, buoni ascolti. La conduttrice di Carramba sogna "un programma in onda dopo la mezzanotte". Il rischio: "E' stato difficile tornare con un varietà già molto sfruttato"

Carrà: "Ho vinto la mia sfida"

Roma - Ha cominciato di 17 (settembre). Poi ha fatto un’altra puntata di 17 (dicembre). Per una convinta fan della superstizione come lei, peggio che attraversare la strada bendata. «Ho toccato tutto il ferro che avevo a disposizione - commenta Raffa facendo le corna -; pensate che quando conto, al posto del 17 dico sedici bis».

E invece, scaramanzia a parte, la sfida del doppio ritorno di Raffaella Carrà - quello della star, dopo due anni e mezzo di assenza tv, e quello del suo Carramba che fortuna!, dopo quattro stagioni di oblio - è stata vinta. 19 milioni di biglietti venduti della Lotteria Italia, con un incremento del 20 per cento rispetto all’ultima edizione, e una media di ascolti del 21,41, sono la medaglia che l’eterna Signora della tv, ieri sera per la tradizionale finalissima del 6 gennaio, s’è orgogliosamente appuntata sul petto. «Meglio di così non poteva andare. Quando il direttore di Raiuno, Del Noce, mi propose di rispolverare Carramba!, ebbi molti dubbi. Con tutti i programmi che hanno copiato quella formula, la gente poteva prendermi per la copia della copia o sbottare: “Madonna, ancora lei!”». Il gran segreto dell’ennesima vittoria, invece, sembra essere stato proprio il tabù che molti colleghi di Raffa paventano: la lotteria. «Ci sono artisti che la ritengono un handicap all’interno di uno show; uno svantaggio che rallenta i ritmi. Io invece sono di quelli che la vedono come un valore aggiunto. Tutto sta ad inserire la lotteria nello spettacolo, con un meccanismo logico e non posticcio».

E poi c’è stata la questione economica: «Io questo show l’ho fatto col cuore; tutto il mio team ha accettato di lavorare con compensi ridotti a metà. E tutti gli ospiti, anche i più celebri, hanno partecipato al minimo cachet possibile». Il che, calcola Del Noce, «ha consentito un risparmio di almeno un milione e mezzo di euro». Perfino gli incidenti non hanno influito negativamente: la clamorosa incursione delle Iene, quasi riuscite a mandare in onda un finto cieco (appoggiato dall’inconsapevole presidente dell’Associazione Ciechi, fermato a pochi attimi dalla diretta) non ha rallentato la macchina. La cosa ha mandato in bestia Raffa («se me lo fossi trovato sul divano gli avrei mollato un cazzotto»), ma per saggio consiglio del regista, Sergio Japino, «non è stato sfruttato come qualcuno, al posto nostro, avrebbe fatto. Se quel cazzotto glielo avessi dato davvero avrei totalizzato un miliardo di punti di audience. Il fatto è che a me possono dirmi tutto quello che vogliono. Ma i ricongiungimenti, quelli non me li devono toccare».

Il meccanismo del programma ha dimostrato di non essersi arrugginito, «anche per quel tanto di caustico e nuovo che gli ha conferito la presenza di Gianni Boncompagni. Lui è riuscito ad aggiungere tante piccole cose che hanno fatto sembrare tutto diverso». Quanto al clima leggero dello show, in così forte contrasto con quello plumbeo della situazione italiana «il mio compito è proprio questo: risollevare gli italiani dopo le terribili notizie del Tg1».

E adesso? Raffa sparirà di nuovo per due anni - come spesso fa per scelta strategica - oppure ha già nuovi progetti? «Sto pensando a un’idea cui tengo moltissimo. Un talk show che vada in onda in tarda serata, magari da mezzanotte in poi, e che sia divertente, intelligente, tra il serio, il faceto e il colto. Non lo condurrei da sola, non sarei in grado di farlo, ma accanto vorrei quattro, cinque ospiti fissi, gente preparata ed esperta. Vorrei ricollegarmi idealmente all’esperienza di Pronto Raffaella, dove dimostrai di avere una certa intuizione, una capacità psicologica di capire chi mi trovo davanti e di spingerlo a rivelarmi qualche cosa in più, magari di inedito o inatteso.

Però non voglio dirne di più se no, come al solito, mi fregano l’idea». In proposito Del Noce commenta: «È un progetto interessante. Una seconda serata disponibile potrebbe esserci: c’è già l’intenzione di lasciarne libera una delle due attualmente occupate dal Tg1».

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