Cronache

Carraro ingaggia un braccio di ferro con il tribunale

La Figc punta sulla legge 280 che blinda le sentenze

Carraro ingaggia un braccio di ferro con il tribunale

(...)di serie C. È possibile che per questa violazione della clausola compromissoria il Genoa possa subire, se condannato, tre punti ulteriori di penalizzazione in serie C che lo porterebbe a -6». Ad annunciarlo, ieri, lo stesso presidente della Figc Franco Carraro, che ha dichiarato abnorme l’intromissione del tribunale civile di Genova (che aveva deciso di bloccare i calendari e sospendere la sentenza della serie C) nelle decisioni della giustizia sportiva: «In relazione al decreto emesso dal giudice Alvaro Vigotti del Tribunale civile di Genova va rilevata l'abnormità di un provvedimento emesso in totale carenza di giurisdizione tenuto conto che la legge 280/03 riserva in via esclusiva agli organi della giustizia sportiva le decisioni sui comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e l'irrogazione ed applicazione delle relative sanzioni disciplinari sportive». Insomma un’attesa forzata «per rispettare il lavoro dei giudici genovesi», ma questo non vuol dire che la Federazione decida di seguire poi il diktat che verrà preso da Vigotti martedì prossimo e poi dal Collegio dei tre giudici entro la fine di agosto. Anzi, dalle parole di Carraro e dal deferimento del club rososblù si evince il contrario, anche se questo sta causando non pochi problemi al Palazzo: «I campionati - ha spiegato ancora il presidente della Figc - sono previsti per il 28 agosto, è impossibile fermarli per il decreto Pescante-Urbani, come è impossibile allargarli. La decisione di Genova crea un gravissimo danno. Abbiamo deciso di rinviare il consiglio per creare un elemento di serenità per l'udienza di Genova». Per il momento si attende la decisione del tribunale civile poi si vedrà (i calendari saranno stilati il 19), anche se adesso il Genoa rischia di partire in serie C da -6.
Il nodo della questione, infatti, è tutto nella clausola compromissoria con la Figc che si appella alla legge 280 che blinda tutte le sentenze sportive. Già in passato infatti molti legali a cui si erano affidati le società sportive avevano utilizzato l’articolo 700 del codice di procedura civile, che permette al giudice di sospendere tutte le decisioni precedenti in attesa di convocare le parti per discutere sul merito. Quello che insomma accadrà martedì. Ma secondo la legge 280 di cui intende avvalersi la Figc (difesa dall’avvocato domiciliatario Fabio Toriello) ogni giudizio contro atti provenienti dal Coni o dalle Federazioni passa in esclusiva attraverso il Tar del Lazio e in appello al Consiglio di Stato (finirà in Cassazione invece la diatriba per la clausola compromissoria).
Carraro ha inoltre confermato di essersi incontrato con il sottosegretario Gianni Letta: «A Letta ho confermato che avremmo aspettato le motivazioni del provvedimento del Tribunale di Genova e che l'orientamento della Figc, dopo aver parlato con il vice presidente Abete e con i nostri uffici legali, sarebbe stato quello di rinviare il Consiglio federale per rispetto nei confronti del giudice Vigotti. Sono comunque grato al governo per la legge del 2003 che per me è molto chiara. Ma se c'è un problema successivo è ovvio che bisogna affrontarlo». E il problema successivo potrebbe proprio riferirsi al caso Genoa, anche se poi Carraro aggiunge: «È un dovere, per il Consiglio federale, applicare le decisioni della giustizia sportiva che è autonoma. Non si tratta di volere o desiderare, non abbiamo alternative. Le regole vanno rispettate e non si può infilare la testa sotto la sabbia».
Intanto un gruppo di tifosi del Genoa ha incaricato lo studio legale dell’avvocato Molinari di intraprendere un'azione di sostegno nei confronti della società rossoblù, nel procedimento in corso. All'udienza fissata per martedì assieme al Genoa e alla Figc dovrebbero quindi essere presenti anche i legali dei tifosi.

Per sostenere il pool di giuristi, invece, i supporter del Grifone organizzeranno una manifestazione pacifica vicino a Palazzo di giustizia.

Commenti