da Milano
I mutui e gli immobili nelle ultime settimane hanno tenuto con il fiato sospeso il mondo finanziario perché molti hanno temuto, dopo la crisi dOltreatlantico, una gelata anche in Italia. Una risposta chiara è venuta ieri dal Centro studi di Nomisma, che ha presentato il suo periodico rapporto sul mercato immobiliare. Da questo emerge che la situazione è, sì, riflessiva, ma che non induce ad alcun allarmismo. Significative le parole del presidente di Nomisma, Gualtiero Tamburini: «Il mercato nazionale non corre pericolo in quanto il tasso di insolvenza delle famiglie è su livelli stabili e gli istituti di credito hanno sempre adottato un atteggiamento prudente nellerogazione dei mutui».
Le consistenze dei mutui in essere per il settore immobiliare (pari a 405,6 miliardi a giugno 2007) - sottolinea lOsservatorio di Nomisma - sono infatti aumentate rispetto allanno precedente dell11,4%, ma con una percentuale «nettamente inferiore» rispetto agli ultimi tre anni (un calo attorno al 7%). Sarebbe dunque lavvio di un trend, definito riflessivo, ancora più chiaro alla luce dei dati sulle nuove erogazioni. «A giugno 2007 - si legge nello studio - il capitale preso a prestito a sostegno dellacquisto di immobili è cresciuto solamente dell1,2% rispetto allo stesso periodo del 2006».
Tre i dati di rilievo: i prezzi sono sostanzialmente stabili, anzi in leggero aumento; i tempi delle compravendite si sono allungati; e il loro numero è calato significativamente, con punte del 10% nelle grandi città, un livello di contrazione che non si registrava da nove anni. Più precisamente: il 2007 si sta per chiudere con un incremento dei prezzi su base semestrale del 2% (del 5,1% su base annuale), il valore più basso dal 1998, e con un calo delle compravendite del 3,3%. In linea con un trend al ribasso iniziato nel 2004. I tempi medi di vendita sono saliti a circa 5-6 mesi e lo sconto praticato in sede di trattativa, nel residenziale, si attesta all11,6%.
Indicatori che fanno prevedere, secondo lOsservatorio Nomisma, un 2008 di «ulteriore contrazione dellattività transattiva» e di crescita contenuta dei prezzi, senza però escludere flessioni nelle grandi aree urbane. Si prevede anzi che il numero delle transazioni lanno prossimo scenderà «sotto la soglia delle 800mila unità». È il prezzo da pagare allaumento del costo dei mutui e al freno psicologico che si è creato nelle famiglie nei confronti dellindebitamento.
Per la prima volta Nomisma ha analizzato anche il mercato della locazione che interessa circa il 19% delle famiglie (4,3 milioni). Negli ultimi trentanni, la percentuale di italiani che vive in una casa in affitto è passata da oltre il 40% al 18,8%. Ciò significa che circa il 72% delle famiglie è proprietaria dellabitazione in cui vive.
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