Uninfinità di ordini del giorno e di emendamenti. Ore di dibattito e anche un incontro richiesto da Udc e Gruppo misto al prefetto capitolino Achille Serra, per verificare se è stata rispettata la procedura relativa al contingentamento dei tempi per la discussione in aula (che si svolgerà oggi). Le 33 delibere sulledilizia residenziale pubblica ex legge 167 hanno impegnato per tre giorni il Consiglio comunale, che ieri notte ha dato il via libera definitivo a tutti i documenti. Si parla di seimila case, di cui 1.800 saranno popolari e 1.200 andranno ai proprietari delle aree espropriate per costruire gli edifici. La restante parte verrà destinata ai portatori di finanziamenti pubblici, che siano aziende o cooperative. Sarà la Regione a contribuire economicamente alla realizzazione degli appartamenti, anche se, spiega lassessore capitolino ai Lavori pubblici, Giancarlo DAlessandro, «ancora non si sa lammontare precisa della cifra, che lente metterà a disposizione» per gli appartamenti.
Le abitazioni verranno realizzate in dieci municipi, ma saranno il XII e lVIII quelli su cui calerà la metà delle costruzioni complessive previste, per circa 1,8 milioni di metri cubi. Ieri, per la seduta conclusiva, al momento dellappello erano presenti solo 25 consiglieri su 60. Si è aperta così, con unaula semideserta, il dibattito sulle 27 delibere che ancora dovevano essere votate. A tener banco soprattutto i piani di zona relativi allInfernetto (XIII municipio), contro i quali il comitato di quartiere «Acilia Nuova» ha consegnato al consigliere di Forza Italia, Davide Bordoni, mille firme raccolte fra i residenti della zona che esprimono preoccupazione per «i disagi che gli abitanti del quartiere Infernetto stanno subendo da più di cinque anni e che si aggraveranno ancora di più con linsediamento di edilizia economica e popolare approvato in consiglio». I cittadini del XIII in sintesi, chiedono che «lamministrazione comunale si faccia garante della realizzazione delle necessarie infrastrutture, prima dellinizio dei lavori delle nuove strutture abitative».
La stessa richiesta è stata avanzata anche dalla maggior parte dei municipi, i quali sono stati chiamati a dare un parere sulla realizzazione dei piani di zona. «La metà - spiega il capogruppo di An, Marco Marsilio - ha dato parere negativo. E quando è stato favorevole, lo si è comunque condizionato a una diminuzione delle cubature e alla costruzione di strade e servizi». Dalla maggioranza invece - anche dai settori solitamente più critici della sinistra radicale - arriva un parere sostanzialmente positivo alla manovra. Fabio Nobile, capogruppo del Pdci, afferma che «le 167, seppur criticabili in molte parti sul terreno urbanistico, recuperano parzialmente linsufficienza del Prg in materia di edilizia popolare».
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