È cominciata ieri la dismissione dei beni di proprietà dellArsial (lagenzia regionale per lo sviluppo e linnovazione dellagricoltura) che entro 5 anni porterà alla cessione dellintero patrimonio. Scuole, case, chiese, stabilimenti agroindustriali, perfino alcune strade: per un totale di 331 beni. Questi i numeri della prima delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta regionale.
«In questo modo - ha spiegato lassessore regionale allAgricoltura Daniela Valentini - verranno assegnati però solamente alcuni dei numerosi beni Arsial accumulati in 60 anni, un patrimonio censito soltanto di recente e la cui manutenzione ha comportato finora costi elevati allamministrazione regionale. Basti pensare che unicamente grazie alla dismissione dei beni ecclesiastici recupereremo un milione di euro lanno. Loperazione, su cui la maggioranza in Regione si è dimostrata coesa, porrà fine a sprechi di risorse».
La dismissione (dei 311 beni 111 sono a titolo oneroso) consentirà di recuperare 7 milioni di euro, destinati alla creazione di un fondo per finanziare interventi a favore dello sviluppo agricolo nella regione. «È un fatto di portata storica», ha commentato il commissario Arsial Massimo Pallottini. Fin qui le buone notizie. Il vero problema dellArsial sarà dimettere invece tutto il resto del suo patrimonio. I 311 beni in questione rappresentano meno del 10 per cento del totale. «Per il momento abbiamo affrontato le situazioni più eclatanti - ha continuato Valentini -. Abbiamo impiegato un anno per fare il censimento e finalmente adesso la situazione è chiara».
Restano allAgenzia 21 acquedotti, una diga, mille chilometri di strade rurali, un migliaio di ettari di terreno a vario titolo, 40 stabilimenti industriali e circa 350 edifici di vari natura. E la maggior parte di questi beni è in condizioni disastrose o è oggetto di contenziosi lunghi decenni. Difficilmente enti locali o privati vorranno farsene carico. Emblematico lesempio degli acquedotti. Quattordici verranno ceduti allAcea entro lestate ma lente regionale dovrà sborsare 13 milioni per metterli a norma. Stesso discorso per le strade. Tanto che anche quelle teoricamente cedute nel 1999 sono oggetti di diatriba con i comuni. «Abbiamo un contenzioso aperto con lArsial - ha sottolineato il sindaco di Fiumicino Mario Canapini -. Presenteremo alla Regione il conto delle riparazioni effettuate sulle strade di proprietà dellente».
C'è spazio, infine, per una polemica politica. Secondo lassessore Valentini la dismissione dei beni Arsial sarebbe da imputare totalmente allattuale maggioranza in Regione. Almeno in un caso però le cose non starebbero così.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.