Roma - La decisione di far decadere il decreto legge sulla sicurezza è "l'ennesimo pasticcio del governo". Lo ha sottolineato Pier Ferdinando Casini, durante la registrazione della puntata di "Porta a Porta" che andrà in onda questa sera. Il leader dell’Udc ha poi definito "ineccepibile" il comportamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha aggiunto di dichiarare da "subito un’adesione alla proposta di Rutelli" per una sessione parlamentare sulla sicurezza.
Calderoli: non hanno i numeri per approvarlo "Se come sostiene Soro il decreto legge sulla sicurezza verrà lasciato decadere non sarà certo per mancanza di tempo per poterlo correggere, o per ingorghi di Camera e Senato, ma per mancanza di numeri che questa maggioranza non ha più". Attacca con decisione Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord aggiungendo che "il Senato è pronto a votarlo anche il 27 o 28 di dicembre se lo correggeranno, quindi non tirino fuori scuse". "È vergognoso, però, in uno Stato di diritto, consentire la sopravvivenza di un governo che non ha una maggioranza sulla sicurezza, sulla politica estera, sul welfare e che ha, con propri provvedimenti, messo in discussione la nostra sicurezza e l`ordine pubblico".
Schifani: Prodi antepone la sua sopravvivenza alla sicurezza "Il governo antepone la sua sopravvivenza alla sicurezza dei cittadini italiani. Sapendo di non avere la forza di correggere il decreto, preferisce la soluzione salomonica di farlo decadere, evitando uno schiaffo da parte del Quirinale", afferma il capogruppo di Forza Italia del Senato, Renato Schifani, che sottolinea come "così facendo si salva, ma si preclude la possibilità di riproporre le medesime norme in via d’urgenza con decreto. Il tutto - conclude Schifani - con buona pace della sicurezza dei cittadini".
Mantovano: la sinistra non sà tutelare i cittadini "L’eutanasia del decreto sugli allontanamenti è la dimostrazione più evidente della strutturale incapacità della sinistra ad adottare provvedimenti in tema di sicurezza", dice Alfredo Mantovano, coordinatore del settore legalità e sicurezza di An.
"Se viene messa a fianco alle disposizioni della Legge finanziaria 2007 e di quella 2008, che tagliano complessivamente un miliardo e mezzo di euro al comparto Viminale, è facile concludere - aggiunge l’esponente di An- che all’incapacità è associato il danno. Un governo nazionale che non è in grado di garantire la sicurezza, e anzi provoca danni con i propri atti, non deve limitarsi a ritirare i decreti legge. Deve ritirare sè stesso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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