Il caso E il Parlamento si prende una settimana di ferie

Una settimana di stop, una settimana «sabbatica» per usare le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini: così sarà la prossima (dal 2 al 6 novembre) per l’Aula di Montecitorio secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo. L’Assemblea tornerà al lavoro il 9 novembre per l’esame sulla riforma della legge di bilancio. «Una delle ragioni per le quali non è possibile calendarizzare in Aula progetti di legge di iniziativa parlamentare deriva dal fatto che questi non possono essere licenziati dalle Commissioni per mancanza di copertura finanziaria», ha detto Fini al ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, aggiungendo che trattasi di «problema oggettivo». Protesta le opposizione: «L’Idv dissente da questo calendario. Siamo già in una situazione in cui si lavora poco, la prossima settimana avremmo potuto iniziare l’esame della legge di bilancio». Fa eco il Pd: «In condizioni normali la prossima sarebbe stata la settimana che i deputati dedicano al proprio collegio (la cosiddetta “settimana bianca”, secondo la regola introdotta da Fini, ndr) ma in condizioni come le attuali, dopo che per tre settimane abbiamo votato solo mozioni e un decreto, questo stop è l’ennesima dimostrazione che le proposte di legge parlamentare oggettivamente non riescono ad approdare in Aula per mancanza di copertura. È un problema oggettivo che deve sciogliere il governo».

«Lo stop ai lavori viene giustificato con la settimana bianca - ha detto l’Udc Michele Vietti -. Ma anche se avessimo lavorato non avremmo avuto provvedimenti da esaminare». E così, purtroppo, tocca stare in ferie una settimana.

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