Politica

Caso Fini, il premier si dissocia ma il popolo Pdl si sfoga sul web

A sera, arriva dalle agenzie la solidarietà di Silvio Berlusconi: «Come si può ben immaginare - scrive il premier - non ero a conoscenza dell’articolo del dottor Feltri sul Presidente Fini apparso oggi su Il Giornale, articolo di cui non posso condividere i contenuti. Confermo invece al Presidente Fini la mia stima e la mia vicinanza».
Il premier, dunque, prende le distanze dalla dura «lettera aperta» al presidente della Camera che campeggiava ieri sulla prima pagina di questo giornale, sotto il titolo di apertura: «Dove vuole arrivare il “compagno” Fini». Ma se i sondaggi via web avessero un valore scientifico, l’esito sarebbe incontestabile. E il match Feltri-Fini ieri si sarebbe concluso dieci a uno. Bastava farsi un giro sul sito ufficiale del Pdl, nello «spazio azzurro» dedicato agli interventi e ai commenti degli utenti, per raccogliere opinioni quasi univoche e critiche accese, a volte ragionate, ma a volte solo insultanti, nei confronti del presidente della Camera. Un fenomeno visibile, tanto da aver incuriosito anche le agenzie di stampa. All’ora di pranzo, l’Apcom titolava così un suo servizio: «Sul sito del Pdl tutti con Feltri: bravo, Fini traditore».
Naturalmente, di scientifico non c’è nulla e un sondaggio non si può fare così. Anche perché i gestori del sito Pdl premettono che i messaggi lasciati dagli utenti vengono letti e che solo «una parte di essi, rappresentativa delle opinioni espresse con maggiore frequenza» viene pubblicata. Precisando che comunque «non rispecchiano necessariamente la posizione ufficiale del partito». Ma un barometro degli umori della base Pdl più partecipe e tifosa, quella che si prende la briga di collegarsi al sito del proprio partito e a rendere pubbliche le proprie opinioni, quello si può ricavare.
Tre le cose che fanno più irritare gli internauti Pdl: l’atteggiamento troppo aperto verso gli immigrati, gli applausi ricevuti da sinistra e il sospetto di «tradimento» per le prese di distanza dalla linea ufficiale. Sulla questione della bioetica e del testamento biologico, invece, il popolo Pdl non pare affatto turbato dalle posizioni laiche e liberali di Fini, anzi.
«Cinque anni per diventare italiani?», si chiede Roberto. «Ma siamo matti? Non ne bastano nemmeno 20! Fini è diventato un uomo di sinistra?». Scrive Riccardo: «Finalmente Feltri si decide a snocciolare le intenzioni di Fini, note da tempo a tutto l’elettorato del Pdl: prima si elimina meglio è». D’accordo Diego: «Fini si rende conto che è lì per merito del Pdl? Se non è così, che se ne vada; nessuno lo trattiene». Lydia scrive: «Grazie a Feltri e al suo bel Giornale finalmente ho capito dove vuole arrivare Fini. Alla presidenza della Repubblica e così ci tradisce per avere voti dall’opposizione». Un altro internauta rincara la dose: «Bravo Feltri, dì a Silvio di cacciarlo, cerca solo di rovinare il Pdl». Anche tal «Persico Bruno» non gradisce l’atteggiamento del presidente della Camera: «Fermate Fini, fa perdere voti alla destra e di conseguenza al Pdl: dopo 40 anni di voto alla destra ora mi trovo costretto a votare Lega». «Serpenteinseno?» (eloquente nom de plume) si lamenta: «Che delusione Fini. Ma da che parte sta? Cosa vuole? La simpatia della sinistra la ha ma è temporanea. La nostra delusione invece è definitiva». «Damnatio» invece pronostica: «Fare il presidente della Camera non porta bene politicamente, perché abbiamo visto che dopo il mandato si resta smarriti alla ricerca di se stessi. E Fini?». Un anonimo invece minaccia: «Se continui così la prossima volta ti mandiamo a sbadilare». «Paolo48» invece si schiera con Fini: «Ha ragione, una dx moderna ed europea non può essere rozzamente razzista e non capire che l'immigrazione è un fenomeno storico non frenabile».

Gli obietta un altro: «Se la destra ragiona come la sinistra, a che scopo abbiamo cambiato governo?».

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