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Cassano rimane a Roma È già asta tra Juve e Milan

La società non cede alle condizioni bianconere: scambio alla pari con Mutu per realizzare una grande plusvalenza. A gennaio i rossoneri sul barese, Eleftheropoulos subito da Sensi

Franco Ordine

Viva la sincerità. Luciano Moggi non regge al dispetto per il grande colpo di calcio-mercato rimasto in canna. Mancini, il brasiliano Mancini, resta alla Roma, con buona pace del suo procuratore e dell’interessato arrivati di gran carriera martedì a Milano per saltare sul nuovo carro bianconero e ricongiugersi alla Juventus. Detta Luciano Moggi: «Spalletti poteva risparmiarsi quello che ha detto. Forse non sa che tra Roma e Juve i rapporti sono tornati buoni. Comunque non se ne farà niente. Di Mancini abbiamo parlato un mese fa». Ecco, allora, il dispetto di Lucianone nostro che affronta in duello l’altro Luciano, il toscano Spalletti, allenatore della Roma, partito col piede giusto. È lui, Spalletti, che soffia ai giornali romani l’indiscrezione e fa montare il tam-tam delle radio romane che mettono a nudo l’intesa e la fanno saltare. Così Rossella Sensi e Pradè, plenipotenziario sul calcio-mercato, batton in ritirata. Perciò Moggi se la prende con l’altro Luciano. Come dire: lasciami lavorare in pace.
Gongola anche Franco Baldini, ex ds della Roma, un tempo rivale di Moggi e della Juve. «Allora non è vero che ero io l’impedimento ai buoni rapporti commerciali tra Roma e Juve». E se la ride soddisfatto. Anche perchè nel frattempo a Roma giornali e radio continuano a lanciare l’allarme. «Altro che amici, vogliono spolpare la Roma». E segnalano la premonizione di Zeman che un giornò spiattellò i piani dell’azienda Roma: cedere Mancini, smentita sulle prime.
Ma il colpaccio tentato dalla Juve riguarda soprattutto Antonio Cassano. La proposta di Moggi, respinta questa volta con sdegno da Rosella Sensi, è stata la seguente: scambio alla pari Cassano-Mutu. Così, avendo pagato zero euro il romeno, la Juve centrava due obiettivi in una volta sola: conquistava una golosa plusvalenza con Mutu (più 20 milioni di euro) e ritirava Cassano per la stessa cifra riuscendo a spalmarla attraverso un contratto della durata di 4-5 anni. Adesso Cassano resta a Roma, prigioniero del suo contratto in scadenza e dei cattivi rapporti con Spalletti e la società. Ma il suo procuratore è disposto a rischiare il tutto per tutto pur di infliggere alla Roma una minusvalenza sul bilancio (fu pagato 50 miliardi più D’Agostino valutato 5 miliardi all’epoca) e di garantire al proprio assistito un contratto e un futuro strepitosi. Ma il tentativo della Juve di prendere Cassano subito ha una spiegazione. A gennaio, non sarà sola a bussare alla porta dell’attaccante barese. Ci sarà anche il Milan che, entro quella data, valuterà appieno il recupero di Inzaghi. Nel caso di ulteriore ritardo da parte di SuperPippo, Cassano è il domicilio scontato del mercato milanista. Intanto un dj romano di Radio2 ha perso la sua scommessa: «Se Cassano non va alla Juve, faccio il mio programma in mutande». Ora paghi.
Con Mancini e Cassano bloccati, l’ultimo giorno del mercato si può segnalare affari che scolpiscono le rose delle grandi, procedendo a una apprezzata dieta economica (risparmio di stipendi cioè). La Juve sistema in prestito Tudor (al Siena) e Miccoli (al Benfica), prende il ventenne difensore Gladstone Pereira dal Cruzeiro. L’Inter porta a dodici il numero delle cessioni complessive (gli ultimi della lista sono Coco in prestito al Livorno e Van der Meyde definitivo all’Everton dopo Vieri, Gamarra, Eliakwu, Fontana, Emre, Biava, Davids, Carini, Choutos e Karagounis). È mancato l’ultimo colpo in entrata: la società ha cercato David Jemmali, terzino destro del Bordeaux, 31 anni, in attesa di J.Zanetti. Le società erano vicine all’accordo, il giocatore ha rifiutato. Il Milan sistema il portiere greco Eleftheropoulos alla Roma e resta con una rosa di 20 più 3 portieri. A proposito dell’Inter. Robinho da Madrid rivela: «Ho scelto il Real per fama, non per soldi. Altrimenti avrei preferito l’Inter». Moratti paga meglio addirittura di Florentino Perez.
Cristiano Lucarelli, bomber e simbolo del Livorno, resta con i suoi ma si toglie la fascia da capitano. Altra raffica di affari: Cozza torna alla Reggina, rimpiazzato da Bachini al Siena.

Margiotta passa al Piacenza, Sottil dal Genoa al Catania, Carlo Nervo dal Bologna al Catanzaro, Siviglia dal Parma alla Lazio, Giallombardo dal Livorno alla Lazio, al Treviso il difensore Valdez dal Nacional Montevideo, Edy Baggio è passato dal Pisa allo Spezia, Doni andrà al Maiorca.

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