Dal cassonetto al capolavoro: in mostra 53 «spazzature d’artista»

Sempre in prima pagina, ma anche insolita prima attrice di una mostra. È la spazzatura, dal 14 giugno «celebrata» nell’esposizione «Sublime disfacimento», allestita nel centro studi della cappella Orsini di via Grotta Pinta, alle spalle di Campo de’ Fiori: 53 opere ideate per questa esposizione da oltre 40 artisti, tra cui Pedro Cano, Aurelio Bulzatti e Sergio Ceccotti, che si sono cimentati in una libera interpretazione del tema, per indurre i visitatori alla riflessione e ricordare loro che la spazzatura, oltre che un problema, può essere, attraverso un riciclo efficiente, una preziosa risorsa e una fonte di nutrimento organico. Il percorso espositivo si apre con «Compressione 1971» di César, esponente di punta del Nouveau Réalisme. La mostra prosegue attraverso due sezioni principali: i rifiuti organici e i rifiuti inorganici. Grandi pannelli con i dati tecnici forniscono ai visitatori le informazioni necessarie per una migliore comprensione del tema, invitandoli anche a diventare parte attiva di questo processo attraverso la raccolta differenziata. Ospite d’onore della mostra è l’artista statunitense Jack Frankfurter che ha spesso affrontato l’argomento e che qui presenta otto tele sui rifiuti metallici.

«Sublime disfacimento», curata da Roberto Lucifero, è la prima tappa del progetto Discaricart, realizzato dal Centro studi Cappella Orsini per l’assessorato regionale all’Ambiente della Pisana. Fino al 15 settembre dal lunedì al venerdì (ore 14-19).

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