Catania riapre La vedova Raciti: «Ci sarò anch’io»

Sette mesi dopo, è di nuovo calcio: oggi il Massimino di Catania riapre ai tifosi. Ma la ferita della tragedia consumatasi il 2 febbraio scorso, quando l’ispettore di polizia Filippo Raciti rimase ucciso negli scontri con gli ultras nel pre-partita di Catania-Palermo, è ancora aperta e non smette di bruciare. «Sarà una festa per tutti, ma non per me e per i miei figli». A parlare è Marisa Grasso Raciti, vedova di Filippo: «Andrò allo stadio con mio suocero, un vero tifoso: varcheremo insieme le porte del Massimino per lanciare un messaggio di pace e civile convivenza. Per Catania-Genoa - prosegue - ci sarò, perché voglio vedere cosa davvero è cambiato».

Un ritorno che sarà drammatico e duro come ogni giorno trascorso da quella notte, ma che potrà servire da esempio a qualcuno, come la stessa signora Raciti si augura: «Che questo gesto possa riportare allo stadio tutte le persone che si sono allontanate perché offese dagli atteggiamenti di stupidità e violenza in cui un vero tifoso non si riconosce».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica