Economia

«Cattolica vuol crescere grazie ai soci spagnoli»

Il numero uno Reggia: «Mapfre pronta a sostenerci». UniOne sarà conferita a Duomo

Massimo Restelli

da Milano

Cattolica vuole proseguire la campagna acquisti in Italia ed è pronta a fare sponda sugli alleati spagnoli di Mapfre per i dossier più impegnativi. Mentre il titolo viaggia ai massimi in Piazza Affari catturando l’attenzione degli istituzionali (39 euro ieri in chiusura), è lo stesso direttore generale Ezio Paolo Reggia a disegnare al Giornale la strategia del gruppo assicurativo veronese giunto a sfiorare i 5 miliardi di premi. Il prossimo tassello sarà «rafforzare la controllata Duomo» grazie all’apporto della neo-acquisita UniOne (ex Generali). Quest’ultima, ribattezzata PluriOne, «ospiterà la rete plurimandataria del gruppo», spiega Reggia che a settembre farà scattare l’accordo con Popolare di Verona e Popolare di Bari per la vendita dei prodotti Danni. Strategia finanziaria che Cattolica, fedele alla propria filosofia cooperativa, sposa con un’attenzione al territorio che ha portato sia alla sponsorizzazione del Chievo calcio sia a creare con l’Università di Verona un corso di laurea per il mondo assicurativo.
Mapfre ha recentemente convocato un cda a Verona, avete valutato passi in comune in Italia?
«Come testimonia il mio incarico nel board della compagnia di riassicurazione i rapporti con Mapfre sono ottimi. Gli spagnoli controllano oltre il 2% di Cattolica ed esistono incroci azionari tra alcune controllate, laddove si presentassero opportunità di crescita di grandi dimensioni potremmo coglierle insieme. Qualche dossier è già stato vagliato senza però portare a risultati concreti».
Quindi l’alleanza storica con Axa...
«Con Axa abbiamo delle iniziative comuni su attività specifiche. Finora abbiamo raggiunto risultati positivi».
Vi interessa l’Est Europa?
«Ora siamo focalizzati sull’Italia».
Come sarà valorizzata UniOne?
«L’idea è trasferire il ramo d’azienda a Duomo che ne uscirebbe rafforzata e suddivisa in tre divisioni: Duomo, UniOne e Maeci. Una volta svuotata, UniOne sarà ribattezzata PluriOne per diventare l’avamposto dove fare confluire i circa 160 agenti plurimandatari di tutto il gruppo Cattolica».
E l’asse con Iccrea Holding? Ci sono voci di un interesse per Eurovita...
«L’obiettivo primario è crescere nei Danni. In questo momento non c’è nulla ma integrare Eurovita avrebbe un senso nell’ottica di valorizzare i contatti con le casse di risparmio. Con Iccrea i rapporti sono ottimi».
Come è andata la semestrale?
«I risultati sono in crescita come previsto dal piano industriale. Confido di centrare gli obiettivi posti».
Ci sono fondi nel vostro capitale?
«Il gruppo ha ricevuto giudizi lusinghieri dagli analisti, tanto che le attuali quotazioni superano le stime comparse in studi recenti.

Ma soprattutto credo abbia influito la riscoperta del titolo da parte di istituzionali anche esteri: fondi e Gpf incluse».

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